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Dopo una stagione così stressante ha la sensazione che Allegri, sotto contratto per altri due anni (2025), possa prendere in considerazione un accordo con la Juve per lasciare il club già a fine campionato?
—«Conoscendolo bene, direi proprio di no. E poi perché dovrebbe dimettersi o lasciare prima? Senza penalizzazione, e se gli ultimi dieci punti non glieli avessero tolti un quarto d’ora prima della partita con l’Empoli, sarebbe arrivato secondo dietro a un Napoli stellare. E senza aver mai avuto Pogba. Con un Chiesa a mezzo servizio e un Di Maria a intermittenza...».
C’è dell’altro?
—«Il campionato della Juve è stato falsato dal caos dei punti tolti, restituiti e ritolti poco prima di una gara di campionato. In una situazione come quella di Empoli se un allenatore va nello spogliatoio e prova a dire “ragazzi pensiamo al campo e non ai dieci punti di penalizzazione”, i giocatori lo mandano a quel paese... Non scherziamo. Il miracolo non è arrivare in finale di Champions con i Barzagli, Bonucci, Chiellini, Khedira, Mandzukic, Dybala, Higuain... Quelli sono campioni. Il miracolo è portare a termine un’annata così».
L’eliminazione ai gironi della Champions con 5 sconfitte su 6 partite, però, è arrivata prima delle dimissioni del Cda, dell’addio del presidente Agnelli e delle penalizzazioni in campionato...
—«Qualche errore è stato fatto, lo sa anche Max. Io gli voglio bene e con lui sono schietto e sincero, non gliele mando a dire le cose. L’altro giorno, per esempio, gli ho fatto notare che era stata infelice l’uscita dopo la sconfitta contro il Milan. Quella in cui ha detto “Se avessi voluto vincere sarei andato in altre due squadre e non alla Juve”. Ma a caldo, dopo la partita, può capitare. Come dico sempre anche a lui: la comunicazione è importante, anzi fondamentale nei top club. Giovanni Galeone quando allenava a Pescara poteva dire quello che voleva, tanto non importava a nessuno... Ma alla Juve, al Milan o all’Inter è diverso».
Tornando al futuro di Allegri.
—«Max è carico e determinato nel volersi rifare con la Juve nel prossimo campionato. Riportare il club alla vittoria varrebbe come i 5 scudetti consecutivi che ha conquistato nella sua prima vita bianconera. Anzi, forse anche di più. Mi sembra sereno sul futuro. Mi ha detto che è deciso a restare e a riscattarsi con la Juve. Non è spaventato dalle difficoltà ed è convinto di avere tra le mani dei giovani bravi da cui ripartire».
(Gazzetta dello Sport)
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