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Galeone: “Allegri ha rifiutato il Real per coerenza. E mi chiamarono dal PSG per…”

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Giovanni Galeone, ex allenatore, ha parlato a Tuttosport della Juventus e, nello specifico, di Massimiliano Allegri

Matteo Pifferi

Giovanni Galeone, ex allenatore, ha parlato a Tuttosport della Juventus e di Massimiliano Allegri:

«Ha stupito anche me, lo ammetto. Che avrebbe messo a posto lo squadra lo dicevo e ne ero sicuro al 100 per cento, ma che addirittura potesse arrivare fino al secondo posto... Glie l’avevo proprio detto: Max, se arrivi tra le prime quattro fai un miracolo! Perché quando tu fai un mercato e prendi Pogba e Di Maria, cerchi di recuperare Chiesa, punti un difensore forte... L’allenatore si mette in testa una ipotetica formazione. Ma di questi giocatori, pronti via, Max non ne ha avuto manco uno! Lui però non si scomponeva e mi diceva: “Tranquillo, ora la mettiamo a posto. Ho dei giovani interessanti”. Aveva ragione. Giovani interessanti, ma soprattutto i suoi guizzi: non vede come li ha messi giusti? Otto partite vinte senza subire gol e in queste 8 partite ha giocato il derby con il Torino fuori casa, poi con l’Inter, con la Lazio».

Doppio ingrediente

«Intelligenza tattica e capacità di motivare il gruppo. Max, e di questo la società gli deve rendere atto, non si è mai lamentato dei giocatori che ha o che non ha. Parla sempre bene di tutti e non va mai in difficoltà nonostante gliene abbiano dette di tutti i colori: che non ha dignità, che doveva dimettersi... Beh, lui è rimasto tranquillo puntando sui giovani senza dire “manca questo, manca quell’altro”. No, non manca nessuno! Questo penso e spero che l’abbia imparato un po’ da me. Se dici certe cose metti troppa responsabilità al ragazzino e dai un alibi alla squadra. Max in questo è perfetto. E poi ha la lettura delle partite. Sa come intervenire, sa dov’è il debole della squadra. Ha pazienza perché sa che prima o poi l’occasione la trova. Lui fa i cambi e le partite le vince, altri allenatori fanno i cambi e le perdono».

Max all’estero

«Io vorrei vederlo in una big straniera prima o poi. Gliel’ho detto! Ma lui non è convinto. Tre anni fa telefonarono a me per convincerlo ad andare al Paris Saint Germain, convincerlo ad andare a parlare con il presidente. Ma Max è così. Ha rifiutato il Real Madrid... Per coerenza: il mese precedente aveva rifiutato altre squadre per questioni personali (il Chelsea, l’Arsenal; ndr) e dunque non poteva dire sì al Real».

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