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Galeone: “Bremer e Koulibaly perfetti per la Juve. Allegri? Non si è pentito, gli ho detto…”

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Giovanni Galeone, ex allenatore, ha parlato a Tuttosport del mercato della Juventus e di Allegri

Matteo Pifferi

Giovanni Galeone, ex allenatore, ha parlato a Tuttosport del mercato della Juventus e di Allegri:

Pensa che con Paul Pogba e con Angel Di Maria stia davvero nascendo una Juventus adatta al tecnico?

«Sono parzialmente d’accordo. Nel senso che mi sembra un buon inizio, ma occorrono altri sforzi. E’ vero, infatti, che la Juventus l’anno scorso ha faticato molto a fare gol: ora invece Di Maria darà un tasso tecnico eccezionale di cui potrà approfittare Vlahovic. E anche Pogba è un altro acquisto fantastico. Però...».

Però?

«Però la Juventus, per mettersi a posto, deve fare qualcosa soprattutto in difesa. Pensateci: arrivava a dominare partite portandosi anche sul 2-0, ad esempio con l’Udinese, poi però si faceva rimontare. In passato, invece, nel momento in cui i bianconeri si portavano a più due reti, per gli altri era finita la giostra... Toh, forse potevi farne uno al novantesimo, ma dico forse: la partita era comunque finita. La Juventus dell’anno scorso, invece, non possedeva più quella consistenza difensiva che era abituata ad avere. E a mio avviso questo è ciò che è pesato di più. Ecco perché dico che Pogba e Di Maria sono un fantastico inizio, ma sarà fondamentale insistere sulla difesa».

A maggior ragione se va via De Ligt.

«Esatto, se parte De Ligt bisogna fare un certo tipo di interventi: devi prendere un paio di giocatori di quelli giusti. Io speravo che facessero la coppia De Ligt-Koulibaly, così come l’anno scorso ho sperato facessero la coppia De Ligt-Alaba, ma poi l’austriaco è andato gratis al Real Madrid che guarda caso ha vinto campionato e Champions».

E’ nel mirino anche Bremer.

«A me piace, sicuramente. La cosa fondamentale, comunque, è che arrivi un “sinistro” di livello. Quando giocavano Barzagli e Chiellni la Juventus vinceva. Ultimamente De Ligt e Bonucci faticavano: uno dei due non va bene a sinistra. De Ligt è ottimo a destra, ma fa molto meno bene a sinistra. Lo stesso Bonucci. Anzi, ancora peggio. Per cui dovranno trovare un difensore. Se puntano su Bremer e Koulibaly è perfetto. Poi han preso Gatti, che però è ancora acerbo, anche se in Nazionale non ha sfigurato. Ma bisognerà valutarlo strada facendo. La Juventus è la Juventus, ragazzi! Questo bisogna capirlo».

Chi altro servirebbe per una grande Juventus?

«Io prenderei un altro paio di giocatori di grande livello. All’inizio avevano pensato a Perisic e non era sbagliato per niente, perché Vlahovic e Perisic sarebbero stati un gran bel andare».

Ora c’è l’opzione Kostic.

«E’ un buon giocatore. Nello stretto non è così tecnico con i due piedi come Perisc, ma nell’uno contro uno è una bella bestia e a fare i cross è molto bravo. E’ più portato verso sinistra. Può essere utile. C’è ancora bisogno di due-tre giocatori belli, di talento, esperti che sappiano anche giocare a calcio tecnicamente. E allora ecco che arriva la squadra che vuole Max. Sì perché tutti dicono che le sue squadre giocano male, ma in realtà lui ha sempre privilegiato la tecnica, gli piacciono i giocatori tecnici. Inutile girarci tanto intorno. Mi ricordo il primo anno, quando andò al Milan. Lui veniva dal Cagliari e mi diceva: “Mister, io al Cagliari ho dei buoni giocatori, devo parlare con Galliani e dirgli di prendermi qualche giocatore del Cagliari”. Dopo un mese gli ho detto: Max, gli hai chiesto i tuoi? E lui: “Mah. Vado su a Milanello e vedo Nesta, Thiago Slva, Robinho, Cassano: cosa vuoi che vada a chiedere... Questi sono di un’altra categoria”. Lui sicuramente è uno che privilegia la tecnica. Anche se ha bisogno anche di giocatori di inserimento: per il tipo di gioco che fa lui sono fondamentali, e allora ecco Pogba. Lo stesso Locatelli è uno che, se riesci a fare una mediana giusta, si inserisce. L’ha sempre fatto: 6-7 gol a campionato li può fare».

Che Allegri dobbiamo aspettarci quest’anno? A fine della scorsa stagione ha colpito quando ha detto: “Io non sono abituato a una stagione senza titoli”. Lo troviamo con una rabbia e una inedita voglia di rivalsa?

«Innanzitutto diciamo la verità: lui di titoli poteva vincerne solo uno, la Coppa Italia. Comunque è vero che alla fine ha mollato un po’. Secondo me la partita “rubacchiata” dall’Inter, dopo 16 risultati utili, ha inciso. Se la Juventus avesse vinto quella gara non avrebbe messo paura solo all’Inter, ma anche al Milan. Se non proprio in corsa per il titolo, ci sarebbe andata vicina. Perdendo quella partita, invece, Max ha avuto proprio un calo. Roba da “ma porca... non ne va bene proprio una quest’anno!” Infatti alla fine sono arrivati il pari contro il Bologna, contro il Venezia. Queste robe qua in partite che ormai non dicevano più niente visto che tanto il quarto posto era blindato. Ecco: quella è stata una grande delusione che forse ha determinato questo atteggiamento in Max».

L’ha visto di recente?

«Ma noi ci sentiamo abbastanza spesso. Adesso è tornato a Livorno, avevamo una mezza idea di vederci e farci un bel giro qua, ma non so se faremo in tempo prima dell’inizio della stagione. L’ho trovato bello motivato. Una settimana fa avevamo parlato, aveva le idee abbastanza chiare. Mi aveva detto dell’ipotesi di De Ligt, di eventuali strategie per muoversi di conseguenza. Ma lo sa benissimo anche lui che bisogna mettere a posto la difesa e che non basta tenere Pogba e Di Maria per cambiare la Juventus. Detto comunque che sono due acquisti non buoni, fantastici. Soprattutto se Pogba dovesse tornare quello della Juventus. Quanto a Di Maria, beh: è un acquisto formidabile. Non sono certo il primo a dirlo: chi lo conosce, chi ha giocato con lui ne parla in maniera strepitosa. Ha qualità formidabili, ha carisma, è di esperienza internazionale. Prendessero uno come Mahrez, del City, farebbero il massacro lì davanti».

Secondo lei perché Allegri ha una marcia in più?

«Innanzitutto ha un ottimo rapporto con i giocatori: è diretto. Anche quando si incazza, si incazza veramente. Tanti invece fanno finta. Poi però ricuce e tutto finisce lì. E poi ha una dote che non tutti hanno, un talento: cioè una facilità di lettura della partita fantastica».

Ma l’anno scorso può aver inizialmente pagato all’inizio i due anni di inattività?

«E’ probabile. Io gliel’ho detto: “Max, gli anni passati quando facevi i cambi vincevi le partite, ora quando stai vincendo e fai i cambi le perdi!” Si era un po’ arrugginito. Ho visto qualche colpo non da lui... Anche se altre volte ha fatto ugualmente vedere la sua genialità».

Non si è pentito della Juve?

«No, per niente! Pochi giorni fa mi ha chiamato, era venuta fuori la storia de Psg. Mi ha telefonato e io gli ho detto: “Max, ma porca miseria, ma come cavolo fai a rifiutare il Psg?!?” E lui mi ha risposto così: “Mister, guardi qua! Sono qua con gli amici, sono andato a prendere gli scampi che si muovono, le mazzancolle... Ma dove li vado a trovare a Parigi? Lui è contentissimo e non ha alcun dubbio. E’ deciso a ripetere quello che aveva fatto appena arrivato alla Juventus. Non è facilissimo ma può provarci. Sicuramente è più facile dell’anno scorso».

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