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Gallazzi (Alcione): “Collaborato con l’Inter per l’Arena. Noi in futuro a San Siro? Perché no”

Matteo Pifferi Redattore 

Le parole di Giulio Gallazzi, uno dei due presidenti dell'Alcione (Serie D), in merito a San Siro, qualora Inter e Milan andassero altrove

Giulio Gallazzi, imprenditore che guida la holding GM Sport Ventures a cui fa capo la società milanese Alcione (Serie D), ha rilasciato un'intervista a Tuttosport nel corso della quale ha parlato anche di Inter e di San Siro:

«Siamo primi in classifica e, soprattutto, in collaborazione con l’Inter, abbiamo fatto i lavori necessari all’Arena: loro l’hanno inaugurata con il derby femminile, noi lo faremo nelle prossime settimane. Una volta conquistata la promozione diretta, completeremo tutti i lavori per ottenere le autorizzazioni necessarie per svolgerci il campionato di Serie C».

Anche a Londra convivono più società calcistiche professionistiche: è un modello che può attecchire anche da noi?

«Noi siamo convinti che ci sia spazio per tutti perché a Milano c’è da sempre interesse per le eccellenze. L’Alcione, inoltre, è diversa da Inter e Milan perché non può contare su decine di migliaia di tifosi. Deve invece essere una società capitalizzata, come lo è, con una forza imprenditoriale propria e indipendente rispetto a quello che può essere il riscontro immediato, per poter negli anni acquisire un proprio seguito. Noi puntiamo a un target giovane, a liceali, universitari, alla rete allargata dei giocatori stessi e delle loro famiglie, ben sapendo che se uno tifa Alcione può essere tranquillamente tifoso di Inter o Milan: noi non ci proponiamo come alternativa a loro, ma vogliamo offrire un prodotto diverso. L’anno scorso, per esempio, siamo stati premiati come i più giovani vincitori dei playoff di Serie D, avendo i nostri giocatori un’età media sotto i 23 anni. Questo perché l’Alcione si fonda su una cantera fortissima: i ragazzi entrano da noi a sei anni ed escono professionisti».

Tra la sede dell’Alcione in via Olivieri e San Siro ci sono due chilometri: nel caso in cui Milan e Inter o una delle due squadre dovesse lasciarlo, potrebbe diventare la vostra nuova casa?


«Beh, sicuramente. Ovvio che non dipenda solo da noi, ma una città come Milano non può non avere sedi adeguate per le eccellenze del proprio sport. Noi abbiamo messo mano a un progetto per rendere agibile l’Arena ma è chiaro che se San Siro dovesse rimanere lì, una riflessione si imporrebbe sul come sfruttare quello stadio leggendario».

Intanto c’è un campionato da vincere: riuscirci sarebbe un po’ come la seconda stella per Milan e Inter?

«Per noi sarebbe la prima grande stella, quella dell’ingresso tra i professionisti. Ma questo, come detto, dovrà essere solo un punto di partenza».


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