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Galli (Assoagenti): “I calciatori non rifiutano il ritiro: ecco cosa chiedono. I contratti…”

Daniele Vitiello

Le parole del noto agente FIFA su alcuni dei temi che tengono banco in queste settimane

La sicurezza dei calciatori, ma anche le scadenze contrattuali da adattare a quelle di una stagione che sta assumendo contorni diversi dal previsto. E non solo: sono tanti i temi di cui i vertici del calcio dovranno tenere conto nelle prossime settimane. Ne ha parlato l’agente FIFA Beppe Galli, presidente dell’AIACS Assoagenti, ai microfoni del Corriere dello Sport

Quali sono le preoccupazioni dei calciatori? 

«Tutti quelli che hanno ripreso a lavorare in campo stanno facendo i tamponi. I calciatori sono consapevoli che il calcio deve ripartire anche da un punto di vista sociale, oltre che economico. Parlando con i miei calciatori ho percepito tranquillità e grande senso di responsabilità. Non è vero che rifiutano il ritiro a prescindere ma ci vuole certezza sulle date. Stare in ritiro tanto per starci non avrebbe senso».

I campionati oltre il 30 giugno. Cosa succede con i contratti dei calciatori in prestito?  

«La Figc deve dare delle regole certe. Per adesso si è pensato troppo a tagliare gli stipendi e poco a tutto il resto. Il 30 giugno scadono molti contratti e ci aspettiamo una deroga finché dura il campionato. Ci vorrebbe un patto tra società con l’ok di leghe e federazione, più che accordi individuali con i calciatori. Con chi viene da campionati stranieri sarà più difficile. Potrebbero nascere tanti casi diversi e ingestibili»

Un calciatore svincolato al 30 giugno può rifiutare di scendere in campo dopo quella data? 

«Un regolamento internazionale serve a evitare casi come questo. È sempre una questione di professionalità e di buon senso. Spesso sono le società a non far giocare i calciatori con il contratto in scadenza, non il contrario. Chi ama il calcio non si tira mai indietro».