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Galli: “Positivo in campo? Illecito grave e rischioso. Le regole vanno rispettate”

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il primario del Sacco Massimo Galli ha parlato dei rischi nel far giocare un giocatore positivo

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il primario del Sacco Massimo Galli ha parlato dei rischi nel far giocare un giocatore risultato positivo al tampone (come nel caso di Torino-Lazio):

Concretamente di quali rischi parliamo?

«Direi più di contagio nello spogliatoio che in campo, anche se il calcio è uno sport di contatto e quindi il rischio oggettivo c’è, altrimenti non ci sarebbe stato questo protocollo federale. Qui c’è una contraddizione palese e la violazione è importante. Si sono comportati in maniera lesiva anche dal punto di vista sportivo: ci sono squadre che hanno applicato alla lettera le norme e sono state costrette a giocare senza ottimi calciatori, chi non lo ha fatto ha commesso un ulteriore illecito».

Anche se la positività emergeva solo da uno dei tamponi?

«Certo! Vige il principio di precauzione, non ci si può arzigogolare sopra. Il positivo non può assolutamente giocare perché non è possibile prevedere se la positività, seppur apparentemente debole in un primo momento, possa diventare fonte di contagio».

La difesa dice che tutto ciò è avvenuto in un momento iniziale dell’applicazione del protocollo, dove certe regole erano poco chiare.

«In certe situazioni non c’è ignoranza che tenga. Una società, così come ogni azienda, deve rispettare determinate norme, punto e basta. Non voglio fare il Dracone, ma le regole non si buttano nel cestino, anche se non ti convincono. Le furbate non vanno bene, configurano un illecito e in questo caso anche un pericolo».

Nel frattempo gli stadi stanno per riaprire al 75%.

«Se si mantiene il green pass obbligatorio, aumentare certi numeri sta nella logica delle cose. L’importante è che la politica vaccinale prosegua bene e che dove ci sono grandi concentrazioni di persone si continui a indossare la mascherina».