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Galli: “Sommer un gatto, legge immediatamente il pericolo. Rispetto a Szczesny…”

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
Il punto di vista dell'ex portiere sui due estremi difensori che si sfideranno questa sera al Meazza

Sommer contro Szczesny, ma non solo. Nella sua intervista per TuttoSport, l'ex portiere Giovanni Galli si è soffermato su due grandi duelli a distanza nel menu di Inter-Juventus di stasera. Questo il suo punto di vista attraverso le colonne del quotidiano torinese:

Iniziamo col duello tra i bomber. Quanto conta Lautaro Martinez nell’Inter? 

«Tantissimo. È il giocatore chiave. Lautaro è diventato il leader della squadra, ha raggiunto la piena maturità. Merito della fascia da capitano: da quando la indossa, si sente più responsabile e ha preso a cuore il progetto interista. In più quest’anno ha trovato in Thuram il compagno di reparto ideale per rendere al massimo. Il francese fa il lavoro sporco, corre e lavora per lui: così Lautaro rimane più fresco negli ultimi 16 metri. Ormai il Toro è uno da 22-25 gol garantiti tutti gli anni». 

In cosa Lautaro è superiore a Vlahovic?  

«L’argentino è più micidiale in area di rigore. Il pallone sembra che vada a cercarlo. Lautaro è bravissimo nel posizionarsi: fa sempre le scelte giuste. Sotto porta è un cecchino». 

E cos’ha invece il serbo in più dell’interista?  

«Dusan ha quel sinistro malandrino che lo rende mortifero anche dalla distanza. Soprattutto sulle punizioni, dove spesso e volentieri fa male ai portieri avversari. Ha più potenza, ma deve migliorare col destro. Considerata l’età Vlahovic ha tutto per essere un top player come lo è già Lautaro». 


Veniamo ora alla sua specialità, i portieri: Sommer a Milano ha cancellato in fretta il ricordo di Onana… 

«Lo svizzero è arrivato in sordina, ma è forte. È uno che fa di necessità virtù. Non ha, infatti, una grande struttura fisica, ma è bravissimo nella lettura delle azioni. Doti principali? La reattività: tra i pali ha l’agilità di un gatto. Sommer è uno che parla poco, ma porta diversi punti». 

Pure Szczesny non è da meno… 

«Il polacco è tra i primi 5 portieri al mondo. Ha una grande struttura fisica che, come si dice in gergo, lo rende una figura in porta. Nell’arco di un campionato ti dà molti punti». 

Dove uno è meglio dell’altro? 

«Nelle uscite alte prendo Szczesny. In quel fondamentale Sommer soffre; perché gli manca qualche centimetro. In compenso lo svizzero ha una lettura immediata del pericolo: riesce a vedere ed elaborare cosa fare in una frazione di secondo. Costruzione dal basso? Entrambi se la cavano bene. La Juve sollecita meno Tek; mentre Yann è migliorato molto con i piedi e nell’Inter deve fare un grande lavoro perché viene spesso chiamato in causa nella costruzione da dietro. A livello di personalità invece sono alla pari». 

Infine domanda secca: questo Inter-Juve è decisivo per lo scudetto?  

«La Juve non ha la distrazione delle coppe europee e questo in primavera può rivelarsi un vantaggio. La Champions, infatti, è una competizione che porta via tante energie fisiche e mentali tra una gara e l’altra. Ecco perché alla Juve potrebbe anche andar bene un pari tutto sommato; mentre una vittoria dei nerazzurri rappresenterebbe una spallata importante al campionato».

 


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