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Intervenuto a Parma per il Festival della Serie A, Adriano Galliani ha parlato dell'acquisto di Desailly e di come aveva gestito col suo arrivo l'infortunio di Boban e l'acquisto del francese in un momento di difficoltà finanziaria del Milan. «Nel 1993 la società era fortemente indebitata, ci era stato imposto un ad di gruppo, Tatò, e tutti gli ad dell'azienda - e io ero ad di Milan e Mediaset - dovevano avere la sua controfirma su tutte le spese fatte. Io ero in Francia, Desailly costava dieci miliardi e capisco che se chiamo Berlusconi mi dice no non posso prenderlo. Se mi dice di sì è un casino con l'ad di gruppo e di chiamare l'ad di gruppo neanche mi viene in mente. Quindi spendo i dieci miliardi senza dire niente a nessuno», ha spiegato.
«Mercoledì sera arriva a Milano, il presidente va a vedere la partita e non ci sono né Galliani e né Braida, eravamo andati a prendere il giocatore in aeroporto. Per 15 giorni non ho sentito più nessuno, ho disatteso quello che mi era stato detto. Arriva Marcel e anche grazie a lui vinciamo campionato e la Coppa e io ho avuto l'amnistia di Berlusconi», ha raccontato sull'ex presidente rossonero.
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