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Intervistato da Repubblica, il dirigente del Monza neopromosso in Serie B Adriano Galliani ha parlato delle decisioni prese dalla Figc in merito alla ripresa del calcio:
«La promozione del Monza non è ‘a tavolino’: 16 punti di vantaggio alla 27ª giornata non sono discutibili. I complimenti a Gravina li faccio perché se li merita».
Mai dubitato della ripartenza?
«Il presidente Gravina a un certo punto era solo e tutti volevano fermare questo calcio. Perciò, se è ripartito in queste condizioni, il merito è di una persona».
Chi voleva lo stop definitivo non portava ragioni plausibili?
«Ognuno ha fatto il proprio gioco, non esistono santi. Ma un dato è certo: la ripartenza fa sì che le perdite per il movimento siano molto inferiori rispetto a quelle che ci sarebbero state se ci fossimo fermati in via definitiva. Tutti volevano fermare tutto e Gravina stato bravissimo a evitarlo. Poi è ovvio che non si può mai accontentare tutti».
Il derby con Milan e Inter?
«Il Monza non è la terza squadra di Milano, ma la prima della provincia di Monza e Brianza, 900 mila abitanti. Il modello è l’Atalanta di Percassi, la squadra di un comune di 120 mila abitanti capace di entrare tra le prime 8 della Champions».
La promozione al primo colpo è scontata?
«No, ma da quando Berlusconi decise di comprare il Monza nel settembre 2018, alla prima stagione programmata dall’inizio siamo saliti subito in B. Che oggi è meno competitiva degli anni Settanta e Ottanta, in cui il Monza sfiorò la A con me dirigente».
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