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«Il Milan lotterà per lo scudetto, ma per l'Inter non è finita. Sei punti sono un buon margine ma non sufficiente per dire che finiremo sicuramente davanti all'Inter a fine stagione». Adriano Galliani è «felice» ma anche prudente all'indomani della vittoria del Milan nel derby contro l'Inter. «Siamo solo a un terzo di un cammino molto lungo ed è ancora presto, ma siamo tutti molto felici. Ho sentito Berlusconi che è molto contento per come il Milan ha interpretato la gara», dice l'amministratore delegato rossonero a 'La politica nel pallonè, rubrica di Gr Parlamento. «È una vittoria importantissima e pesante. La parolina scudetto, che significa lottare per scudetto, abbiamo iniziato a dirla a fine agosto quando sono arrivati Ibra e Robinho, lì c'è stata la svolta. Quando Berlusconi fa questi sforzi economici è evidente il dovere verso i tifosi e verso tutti di lottare per scudetto. L'Inter a -6? Il calcio è fatto di up e down, di vittorie e di sconfitte. È successo a noi di stare dietro sei punti e anche di più. Ora è il turno dell'Inter, è il bello e il brutto del calcio». Il derby è stato deciso da un gol su rigore, procurato e trasformato da Ibrahimovic: «Ibra è un giocatore-guerriero che dà forza ai suoi compagni, un giocatore fondamentale nello spogliatoio. Ho capito perchè l'Inter con lui vinceva scudetti, e così anche la Juve, il Barcellona e l'Ajax, ho capito tante cose...», sottolinea Galliani
Il morale del Milan è alle stelle: «Non c'è migliore medicina delle vittorie, il Milan sta dimostrando compattezza e Allegri è bravo», sottolinea Galliani elogiando il tecnico. «Ha cambiato tanto e ha trovato la formula di gioco che dà maggiore solidità e equilibrio, non voglio fare l'allenatore ma la squadra è molto compatta e coesa e i risultati aiutano molto, fanno aumentare l'autostima e la convinzione nei propri mezzi». Allegri è alla prima esperienza in un grande club: «Il Milan ha sempre scelto allenatori con poco passato», ricorda Galliani. «Sacchi non aveva mai allenato in A, Capello faceva un altro mestiere...Allegri ha fatto quasi due anni di A e non ha mai vinto uno scudetto, ma quando una persona è intelligente e capace come penso che sia lui il salto dal Cagliari al Milan non si sente». L'ad del Milan si sofferma anche sulle difficoltà dei 'cuginì e assolve il nuovo tecnico Rafa Benitez: «Anche il Milan in passato ha vissuto cicli e penso che anche con Mourinho sarebbe potuto accadere. Ma il campionato non è finito per l'Inter, che continuo a temere e che ci darà del filo da torcere fino all'ultima giornata. Benitez è un tecnico bravo nel bene e nel male...», dice alludendo alla rocambolesca sconfitta del Milan nella finale di Istanbul contro il Liverpool dello spagnolo.
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