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Galliani tuona: “Se resto al Milan? Solo da amministratore delegato. Ci vuole rispetto!”

Il dirigente: "Io non sono disponibile a nessun incarico che non sia quello di amministratore delegato"

Francesco Parrone

L'Ad rossonero Adriano Galliani, ai microfoni di Premium Calcioprima di Milan-Pescara ha parlato del suo futuro da dirigente e della rosa della squadra: "La classifica è la cosa che conta, questi sono i punti che abbiamo e vediamo quelli che avremo questa sera. Rosa del Milan? E' assurdo dire che non abbiamo una rosa molto ricca, abbiamo fuori un reparto di centrocampo intero. E' un reparto dove giocano Mati Fernandez, Montolivo e Bertolacci, abbiamo fuori tre terzini su cinque che si chiamano Antonelli, Calabria e Vangioni. In difesa oggi abbiamo uno squalificato e poi avevamo Niang con la febbre fino a poco tempo fa. Se aggiungete l'organico che vedete oggi e gli assenti troverete una rosa che numericamente e qualitativamente è buona. Dico sempre queste cose, quando batti la Juventus concordano con te, poi magari non vinci col Pescara e dicono che sei pazzo. Il calcio è così...".

Io interpellato dai nuovi azionisti per conservare un incarico all'interno del club? No no, io non sono disponibile a nessun incarico che non sia quello di amministratore delegato. Io non sono stato interpellato da nessun ma in ogni caso dopo 30 anni da Ceo del Milan non vorrei fare un ruolo neanche minimamente diverso da quello che ho in questo momento. Se c'è l'idea di restare nel mondo del calcio? Nel calcio è un altro ragionamento, ma Galliani non è disponibile a rimanere nelle vesti di altri ruoli, un minimo di rispetto per la carriera bisogna averla".

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