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"È il calcio contemporaneo: appena ti distrai, viene punito. Pure se giochi contro la penultima in classifica. Simone Inzaghi lo aveva capito. Gli allenatori lo sanno. Nessuno meglio di loro conosce la propria squadra. Il tecnico nerazzurro deve aver visto o annusato qualcosa. Altrimenti contro il Venezia non avrebbe giocato con la formazione titolare, con il solo Calhanoglu (in via di guarigione ed entrato al 70’) in panchina. L’Inter non è ancora fluida come la scorsa stagione. Si ritrova a sprazzi. E in quegli sprazzi è inarrestabile. Poi, ha delle pause. In queste pause la Juventus segna quattro gol; il Venezia nessuno, ci va solo vicino. L’Inter ha comunque superato il doppio shock di aver perduto il derby e aver pareggiato 4-4 una partita (quella contro i rivali di sempre) che sembrava già vinta. È una formazione molto solida. Che sa quello che vuole e spesso prova a raggiungere l’obiettivo anche col minimo sforzo. Come fanno le grandi squadre"
"Ieri sera, ci ha pensato Lautaro Martinez a sbrogliare la matassa. Il bomber sta tornando, anche il gol al Venezia è un segnale che va in questa direzione. Ha vissuto una stagione straordinaria che ha chiuso col settimo posto al Pallone d’Oro, posizione che gli sta anche stretta. Tutta l’Inter sembra che stia smaltendo le tossine quest’inizio di campionato. La stagione è lunga gli obiettivi sono molto ambiziosi (in Italia e in Europa), bisogna stare attenti a dosare le energie. Il ritorno di Conte è l’appuntamento ideale per riprendersi il primo posto che ha portato alla seconda stella. L’allenatore del Napoli è l’ex che non può passare inosservato. È associato a un tumulto di emozioni. Prima l’esplosione d’entusiasmo col ritorno alla vittoria dello scudetto. Poi la sensazione di aver subito un tradimento quando, ai primi scricchiolii dell’impero di Zhang, Conte salutò e se ne andò. In tanti, tra i nerazzurri, non hanno dimenticato. Conquistare il primo posto battendo lui e il suo Napoli, darebbe una soddisfazione particolare. Quasi da proverbio cinese che invita a sedersi e a guardare il fiume in attesa del cadavere del nemico che passa. Quasi, perché così è troppo macabro. Prima del Napoli, però, ci sarà l’Arsenal nella sfida di mercoledì in Champions".
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