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Gamba (Repubblica): “Conte juventino geneticamente, non potrà mai sentirsi interista per dovere”

L'analisi del giornalista sulle colonne di Repubblica

Matteo Pifferi

Lungo editoriale di Emanuele Gamba in merito alla vicenda Conte-Inter. Ecco cosa scrive il giornalista su Repubblica:

"Il calcio ha una sua genetica e non è affatto detto che i semi buoni attecchiscano in qualunque terra e che ci siano trapianti ma non crisi di rigetto. Conte all’Inter ha fatto un ottimo lavoro, Sarri alla Juventus ne ha fatto uno buono, però alla fine resta una scontentezza reciproca che non ha a che fare con le cose vinte e quelle no o con la qualità del gioco, ma dipende dal fatto che erano due intrusi. Conte ha proprio detto tra virgolette: ero un nemico. Quello è il senso. Con gli stessi risultati ma ad allenatori invertiti, oggi Conte e la Juve e Sarri e l’Inter sarebbero coppie felici, parlerebbero di rinnovarsi le promesse, si fiderebbero a vicenda, i tifosi li guarderebbero con occhi dolci e non ci sarebbe invece traccia del livore represso che ha caratterizzato i due divorzi. Ci sono, certo, delle diversità di base: Sarri alla Juve sarebbe rimasto, l’Inter Conte lo terrebbe, ma più per puntigliosa testardaggine che per altro".

ADDIO INTER - "Perché uno può essere professionale e sposare la causa aziendale con scrupolosa devozione, ma la genetica non è volubile, la genetica inchioda lo spirito delle persone a quello che le persone sono: Conte è geneticamente juventino e non potrà mai sentirsi interista per dovere, Sarri è geneticamente antijuventino (o più, in generale, diffidente verso ciò che la Juventus rappresenta) e non avrebbe mai potuto diventare intimamente “gobbo”, anche se ha provato a definirsi tale. Erano le persone giuste nel posto sbagliato, perciò hanno dovuto mettere la sordina all’anima, un tetto alle emozioni".

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