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Garanzini: “Grande lavoro di Mazzarri. Si permette di giocare alla pari con la Juve…”

Francesco Parrone

Sta facendo davvero un signor lavoro Mazzarri, se già alla terza giornata può permettersi di giocare quasi alla pari con la Juve andando persino in vantaggio. Non la miglior Juve possibile, questo no, e lo dimostrano i cinque-sei palloni...

Sta facendo davvero un signor lavoro Mazzarri, se già alla terza giornata può permettersi di giocare quasi alla pari con la Juve andando persino in vantaggio. Non la miglior Juve possibile, questo no, e lo dimostrano i cinque-sei palloni persi in uscita o in disimpegno prima di quello fatale lasciato da Chiellini ad Alvarez e subito trasformato da Icardi. Ma pur sempre una squadra di caratura superiore che ha ormai mandato a memoria la lezione di Conte, mentre dopo un anno di Stramaccioni lui, Mazzarri, ha dovuto ricominciare dalle aste.

Sul piano tattico, organizzativo, dell’approccio mentale, della concentrazione. E basterebbero la compattezza difensiva (grazie soprattutto all’inserimento del fido Campagnaro) e la maturazione di Alvarez da ninnolo a creativo di sostanza a dar conto dell’incidenza del nuovo tecnico. Non è facile giocarsela in maniera speculare, quasi fosse una partita a scacchi, contro una squadra individualmente superiore dall’uno all’undici. Ebbene la nuova Inter ci è sorprendentemente riuscita, cedendo soltanto nel finale dopo il pareggio-gioiello, l’ennesimo, di Vidal, quando prima Tevez, poi lo stesso Vidal, infine nel prosieguo dell’azione lo sciagurato Isla hanno sfiorato un successo che avrebbe avuto il sapore della beffa.

A proposito di beffa, anche il Torino a sua volta, e nel suo piccolo, sta prendendo confidenza con il nuovo modulo. Eccome se la sta prendendo. Una bella mano gliel’ha data uno dei Milan più insulsi delle ultime stagioni, non a caso ridisegnato a uso e consumo del figliol prodigo Kakà. Ma rispetto alla stagione scorsa, questa è una squadra disposta  in maniera più razionale, in cui le fatiche sono più equamente distribuite e non ricadono quasi esclusivamente sugli esterni. Già il solo fatto che Cerci possa dedicarsi solo a cantare, senza dover portare anche la croce, si è tradotto in un’infinità di spunti, più l’assist a D’Ambrosio, più la cavalcata  del 2-0. Il Milan? Ha salvato il risultato infischiandosene del fair-play e senza nemmeno capire com’è successo. Ma lontano è difficile che vada. Ci sta andando il Napoli invece, grazie alla Real coppia, Higuain più Callejon. Ma c’è voluto l’ingresso di Hamsik per dare la scossa, perchè è vero che il turnover logora chi non lo fa. Ma chi lo fa rischia sempre di pagar dazio.