Gigi Garanzini, giornalista, nel suo editoriale su La Stampa ha detto la sua sull'andamento dell'Inter:
ultimora
Garanzini sull’Inter: “Anche dalla società filtra una perplessità di fondo su Inzaghi”
"È ripartito il Napoli, alla sua maniera, ma la squadra del momento è l’Inter. Alla rovescia. L’ennesima sconfitta, l’ottava di stagione, ha segnato un punto di non ritorno. La sorte di Inzaghi si decide martedì sera a Oporto: ma anche in caso di qualificazione potrebbe tornare in discussione già domenica prossima contro la Juve, perché 8 sconfitte in campionato non sono tante, sono troppe. E di questo passo il piazzamento Champions, determinante per restare a galla finanziariamente, sarebbe seriamente a rischio. Già la sconfitta di Bologna, e poco prima quella a San Siro contro l’Empoli, avevano dato il là ad un ampio dibattito ambientale. Quella di La Spezia l’ha ovviamente rinfocolato: e se fino all’altra sera si discuteva della panchina in proiezione lontana, nel senso della prossima stagione, adesso si ragiona anche sul breve termine. La perplessità di fondo, che filtra anche dalla società, non è inedita. Inzaghi è certamente un allenatore da Coppe, e il suo palmarès è lì a dimostrarlo. Meno, parecchio meno da campionato. In termini ciclistici si direbbe che è un corridore da grandi classiche: non da grandi giri. Perché la squadra non ha continuità. Risponde, spesso, non sempre, ai grandi appuntamenti. Fatica nella routine, tra alti e bassi, anche quando come l’altra sera la prestazione complessivamente la trova e tutto o quasi tutto gira storto. Ma costruire così tanto e segnare così poco è un limite: esattamente come subire così poco e incassare così tanto, in termini di gol"
LEGGI ANCHE
"Mettiamoci anche quei 4 cambi contemporanei a metà secondo tempo, quando lo Spezia con due a inizio ripresa aveva da un bel po’ cambiato la partita: e l’anarchia dal dischetto, con Lautaro libero di prendersi il pallone e sbagliare come già era accaduto. Si vedrà, in tempi brevi. Si è già visto, anzi rivisto di che pasta è fatto il Napoli. Ci ha messo un po’ a eliminare le scorie laziali, pur senza mai correre rischi: e sul capolavoro di Kvara i difensori dell’Atalanta parevano le statuine di San Gregorio Armeno. Ma provateci voi quando il Napoli alza le cadenze e quei due là davanti ti puntano in velocità"
© RIPRODUZIONE RISERVATA