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Garanzini (La Stampa): “Icardi più decisivo di Insigne. Certo, serve super Handanovic ma…”

Francesco Parrone

Il commento del giornalista Garanzini sul campionato delle big di Serie A

Gigi Garanzini, dalle colonne de La Stampa, ha commentato sul campionato e sulla lotta per il vertice: "È bastato poco al Napoli per vincere a Udine una partita che un anno fa non avrebbe vinto. Così come la vecchia Inter avrebbe pagato dazio prima di sfondare con Icardi, e la stessa Roma, a maggior ragione in dieci e sotto choc per la follia del suo capitano, non avrebbe avuto scampo a Marassi, anziché sfiorare ancora la vittoria. In tutti e tre i casi la spiegazione è duplice. C’è stato un tempo in cui giocare sui campi di Udinese, Cagliari e Genoa rappresentava tutt’altrogenere di ostacolo: come la classifica è lì a testimoniare.

Ma se la forbice si è allargata al punto che, dopo 14 giornate, il Napoli ha tre volte abbondanti i punti dell’Udinese, e la Roma del Genoa, significa che accanto ai demeriti delle squadre di medio calibro c’è anche l’impennata delle prime della classe. Per il Napoli trattasi di maturazione. Quello di ieri sapeva vincere solo osando, quello di oggi ci riesce anche controllando. Tra il secondo tempo di Coppa e l’intera partita di ieri c’è un abisso di qualità: ma il risultato alla fine è lo stesso, ed è la chiave di volta per (provare seriamente a) vincere un campionato. Per l’Inter di assimilazione. Non solo e non tanto degli schemi di gioco di Spalletti: ma della sua capacità di entrare nella testa dei giocatori, per curarne gli smarrimenti mentali che solo pochi mesi fa sembravano inguaribili.

Poi, certo, servono i miracoli di Handanovic per superare le buriane: ma l’Inter adesso è attrezzata per aspettare che a quei momenti succeda quello in cui arriverà la palla giusta sul piede o sulla testa di Icardi, sin qui la pedina decisiva del campionato, persino più di Insigne. Perché là possono pensarci anche altri, a cominciare da Mertens sempre aspettando il vero Hamsik: qui la metà abbondante dei gol è a carico, e vanto, dell’argentino dell’Inter. Detto che Roma e Lazio, anche per via della partita in meno, non finiscono qui, e che il rigore contro i laziali più che da Var è da videogame, questo è un campionato che proprio per la fragilità di seconde e terze forze saranno gli scontri diretti a decidere. La Juve a gioco lungo ha fatto il suo contro il Crotone, ma sa bene che venerdì sera al San Paolo sarà tutt’altra musica. In nessun caso decisiva: ma con quattro punti di margine il Napoli potrà provare a giocarsela con il valore aggiunto di quella sfrontatezza che è poi la sua cifra migliore".

(Fonte: La Stampa 27/11/17)