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Calciatori no vax: sì a gare e spogliatoi, no a trasporti e hotel. Deroga per club stranieri?

Andrea Della Sala

I calciatori non vaccinati potranno continuare a giocare regolarmente con il tampone, ma non potranno dormire negli alberghi

Dopo il caso Szczesny, vaccinatosi poco tempo fa ed escluso questa sera da Allegri, il dilemma sul mondo del calcio riguarda i calciatori non vaccinati: possono continuare a giocare?

"I calciatori di serie A, B e C, come i cestisti (ma non i pallavolisti) di A, sono degli sportivi professionisti. E non rientrano in una delle categorie per le quali c’è l’obbligo vaccinale (personale sanitario e della scuola, forze dell’ordine) o altro tipo di prescrizioni. Quindi, un professionista non vaccinato, sempre con i tamponi da effettuare entro 72 (molecolare) o 48 (antigenico) ore prima dell’evento, può giocare. Su questo non c’è dubbio. E può frequentare la palestra dello stadio dove ci si riscalda o lo spogliatoio dove ci si cambia? La risposta è affermativa anche se più complicata. Palestre e spogliatoi sono due luoghi dove c’è l’obbligo di super green pass (quindi o sei vaccinato o sei guarito dal Covid negli ultimi 120 giorni). Ma questi due ambienti sono da considerare nell’area della prestazione lavorativa, e quindi accessibili con il semplice green pass base", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Decisamente da scartare è invece l’ipotesi che si possa trovare un varco, e d’altronde a quel punto dovrebbe valere per tutti coloro che lavorano, per quanto riguarda la possibilità di dormire in un albergo, mangiare in un ristorante, salire su un treno o su un aereo. Insomma, quasi un divieto per i no vax almeno per le partite in trasferta. C’è poi una disposizione in più per tecnici e personale del gruppo squadra con più di 50 anni e per il quale vale invece l’obbligo vaccinale. Naturalmente tutti questi discorsi riguardano almeno per ora chi lavora in Italia, stranieri inclusi. Tutta da scrivere, invece, la normativa per le squadre o gli sportivi che arrivano dall’estero per partecipare a un evento internazionale. Ci sarà una deroga o no? Alla domanda non c’è stata ancora una risposta governativa.L’epilogo dovrebbe essere scontato, altrimenti - tanto per fare un esempio - si rischierebbe di giocare le sfide delle coppe europee in campo neutro", aggiunge il quotidiano.