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Luigi Garlando, intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha parlato così di campionato e di Inter:
«È più competitiva di quanto facciano presupporre le tre uscite poderose: Conte, Hakimi, Lukaku. Dumfries, miglior olandese all’Europeo, e Dzeko, 85 gol in A, sono controfigure credibili. Vero che Conte era l’anima dell’Inter, ma è anche vero che il suo successore alla Juve ha vinto 5 scudetti. Si può sopravvivere. Anche Simone Inzaghi sa mordere e incidere da bordo campo, anche lui finisce le gare senza voce. Alla Lazio ha dimostrato buone idee, quella di avvicinare Sensi a Dzeko non è banale. La rinuncia allo schema 1 (palla lunga a Lukaku) può rendere il gioco dell’Inter più vario e imprevedibile».
Basta per difendere il titolo?
«Chi è rimasto vorrà dimostrare, con orgoglio, che non è stato solo lo scudetto di Conte e Lukaku. La difesa, vera forza della squadra, è rimasta intatta. L’altra metà della Lu-La c’è ancora. Spesso assenze traumatiche sviluppano in chi resta energie sconosciute. È successo alla Danimarca dopo la rinuncia a Eriksen. La tribolata estate nerazzurra può far scattare una reazione danese nel gruppo. I campioni non hanno già abdicato. Simone non corre solo per la zona Champions».
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