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Garlando: “Inter, hai perso 2 polmoni su 3. Modric è la torta non la ciliegina”

Fabio Alampi

Il parere del giornalista de La Gazzetta dello Sport sull'eventuale arrivo in nerazzurro del centrocampista croato

All'interno del suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando parla dell'importanza che avrebbe Luka Modric nell'economia del gioco dell'Inter: "Anche se l'immagine piace, l'ultima cosa cui assomiglia Luka Modric è una ciliegina. Modric è la torta. E' il meccanismo più piccolo, che calato nella cassa dell'orologio, fa scattare il tic tac. La migliore Inter della stagione scorsa aveva tre polmoni di gioco: Brozovic, Cancelo e Rafinha. Attenzione, Cancelo non è Vrsaliko. Non è solo spinta verticale. Il portoghese stoppava la palla sotto la suola, apriva lo spettro visivo su tutto il campo e impostava. Era un play laterale. E così la palla in uscita aveva tre vie di fuga: l'impostazione bassa di Brozovic, quella esterna di Cancelo e quella di Rafinha che da trequartista rinculava a raccogliere e dettare. L'Inter ha perso due polmoni su tre".

LA NUOVA INTER - "Con Nainggolan più portato ad assaltare che a impostare e Vrsaliko a crossare che a illuminare, la delega creativa finisce quasi totalmente nei piedi di Brozo che, per altro, ha come doppione il solo Borja a chilometraggio ridotto. Si dirà: l'Inter ha scelto la filosofia delle fisicità che, come dimostra da tempo la Juve, in Italia paga sempre. Ok, ci sta una mediana muscolare a protezione del luna-park offensivo. Ma vanno messi in conto due effetti collaterali".

IL PRIMO EFFETTO COLLATERALE - "Primo: contro i piranha del pressing alto, tipo Atalanta, uscire da dietro sarà sempre arduo. Perché se le punte nemiche pressano il mono-play Brozo, non resta che lo scarico laterale (o il lancio lungo) e le chiusure preventive altrui molto più facili da leggere. Se invece hai un Modric che, come Pirlo, sa evadere dal pressing come Houdini da un forziere incatenato, grazie a tecnica e cervello, acquisti un quarterback che può scaricare in verticale, al centro del campo. Luka è una geniale gocciolina di mercurio che vaga per il campo legando il gioco e facendo giocare meglio gli altri"

IL SECONDO EFFETTO COLLATERALE - "Secondo effetto collaterale: senza questa verticalità, Nainggolan viene sfruttato la metà. Può affiancare Icardi negli assalti in area sui cross laterali, che rischiano di diventare un'arma troppo prevedibile, oppure monetizzare le seconde palle dal limite, arte in cui eccelle. Ma Radja il meglio lo dà quando scatena la sua corsa rabbiosa. L'Inter ricorda bene di aver subito un paio di anni fa un gol splendido dal Ninja a campo aperto, a San Siro. Ma chi può rifornire il belga con palloni profondi e precisi da dietro? Senza contare che oggi il leader dell'Inter è un capitano con 0 presenze in Champions, mentre Modric ne ha già vinte 4 e viene dalla finale di un Mondiale. E' il piccolo, grande pirata che serve a una ciurma inesperta del mondo".

SERVE UNO ALLA MODRIC - "O lui o uno come lui. Poteva andar bene Torreira, finito all'Arsenal, o ancor meglio il brasiliano Arthur ('96, ex Gremio) che a Barcellona diventerà il nuovo Xavi e che l'Inter seguì troppo timidamente. Per verticalità, genio e carisma Modric è la torta, non la ciliegina. Vale la pena di continuare a bussare a casa di Luka".