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Garlando: “L’Inter ha perso fisicità in attacco e aggressività in difesa, il Milan invece…”

Matteo Pifferi Redattore 

"È già forte la curiosità di scoprire che razza di derby sarà il prossimo, del 16 settembre. Ora le milanesi sembrano pugili della stessa categoria"

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, giornalista, ha analizzato la vittoria del Milan contro il Torino, parlando anche di Inter:

"Il Milan di sabato è stato impressionante per tre buone ragioni. La prima: la potenza. Il Toro è squadra fisica, da corsa e combattimento che nella stagione scorsa ha battuto due volte il Diavolo. Stavolta Pioli l’ha spazzato via con una spallata, quasi senza accorgersene. Al posto del Milan di Brahim Diaz oggi c’è quello di Loftus-Cheek; del maratoneta Reijnders che corre più di 12 km a partita; di Pulisic che ha intensità di strappi e resistenza alla velocità, tipiche di Premier e Bundesliga, rare in Serie A. Preso atto delle propria, netta, inferiorità atletica nei 4 derby persi nel 2023, il Milan ha acquistato al mercato peso, atletismo e spirito internazionale che lo hanno reso strutturalmente molto più solido. L’Inter, al contrario, ha perso in difesa l’aggressività di Skriniar e, davanti, la fisicità offensiva di Dzeko e Lukaku".

"È già forte la curiosità di scoprire che razza di derby sarà il prossimo, del 16 settembre. Ora le milanesi sembrano pugili della stessa categoria. Una stagione fa: no. Seconda ragione: il gioco. Quasi sorprendente lo stato d’avanzamento dei lavori nel cantiere di Pioli, nonostante tanti uomini nuovi e tante idee nuove da mettere a posto. Qui può illuminare il confronto con la Juve. Anche Allegri ha lavorato a idee nuove, col vantaggio di avere meno innesti da compiere. Ma, dopo il buon esordio di Udine, ieri ha fatto due passi indietro contro il Bologna che il Milan aveva battuto in scioltezza. Subito rinnegate le promesse di pressing alto, costruzione bassa e modernità che avevano esaltato Chiesa a Udine. Si è rivista la solita Juve che scappa indietro, incapace di rifornire Vlahovic: il 9 ha ricevuto due palloni e ha fatto due gol (uno annullato). Juve graziata da Di Bello che ha ignorato il Var in modo sconcertante e negato al Bologna un rigore grottesco".

"Il Milan invece ha fatto due passi avanti rispetto a Bologna. Ha confermato la facilità di costruzione e l’attitudine a riempire l’area avversaria ad ogni assalto. E ha migliorato attenzione ed equilibri concedendo meno di quanto concesso al Dall’Ara. Terza nota di merito per il Milan, che promette futuro: l’entusiasmo. Se a Torino si sono rivisti il muso lungo di Chiesa sostituito e il nervosismo di Vlahovic, servito male, sabato a San Siro sorridevano tutti. Leao e Theo hanno festeggiato il loro gol di coppia sbattendo petto contro petto, Reijnders è un ragazzo che, a fine azione. sorride spesso. Pulisic, dopo il gol, era visibilmente emozionato di ritrovarsi al centro di un San Siro così pieno e maestoso. Troppo presto per azzardare sentenze, ma s’intuisce l’empatia ambientale che ha caratterizzato la stagione dello scudetto. Merito di Pioli che ha lanciato subito i nuovi e proposto nuove soluzioni tattiche. In ogni professione, la ripetitività intristisce, il cambiamento stimola la fantasia. Questo Milan in campo si diverte. Forse dovrebbe pensarci Inzaghi che anche oggi a Cagliari dovrebbe tenere in panca tutto il mercato, con il solo Thuram inevitabile intruso tra i soliti noti. Chi cerca strade nuove può arrivare dove non è mai arrivato prima".



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