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Garlando (GdS): “Vidal non basta, Kanté darebbe la svolta. Step decisivo se Marotta arrivasse a…”

Il giornalista de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando ha commentato le mosse di mercato indicando cosa servirebbe all'Inter di Conte

Andrea Della Sala

Il giornalista de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando ha commentato le mosse di mercato indicando cosa servirebbe all'Inter di Conte per tornare a essere competitiva su tutti i fronti:

"Non basta Arturo Vidalper rialzare veramente la cresta. Detto così, suona un filo crudo, ma è il pensiero profondo di Antonio Conte che oggi raduna quel poco di Inter che gli hanno lasciato le Nazionali. Serve (almeno) un’altra robusta iniezione di qualità, personalità ed esperienza internazionale: N’Golo Kanté. C’è da salire un altro scalino. È lì che l’Inter va rifondata, quattro quinti su cinque: può sopravvivere Barella, giovane in ascesa imperiosa, come dimostrato anche in azzurro. Sulla fascia destra è già arrivato l’ottimo Hakimi. Vidal occuperebbe l’altra casella da interno. A sinistra, in alternativa a Young, farebbe comodo un esterno dalla gamba e dalla tecnica di Emerson Palmieri più che Kolarov che non ha più l’età per correre a tutta fascia e potrebbe semmai condividere con Bastoni la stanza sinistra della difesa. Ma il cuore del problema sta in mezzo. Brozovic è benemerito e ama la causa, ma il fulcro Kanté darebbe la vera svolta: velocizzerebbe la circolazione; con Barella formerebbe una coppia di recuperatori assatanati; con due incursori come Vidal e Barella, la scheggia Kanté è l’ideale per riequilibrare un assetto sbilanciato e rincorrere chi scappa.

Un 3-5-2 farcito con Hakimi, Vidal, Kanté, Barella, Emerson e la possibilità di spiazzare in corsa con inserimenti di qualità (Sensi, Eriksen) darebbe modo a Conte di completare il famoso step decisivo. Soprattutto se Marotta trovasse davvero la via per arrivare a Dzeko. Una prima punta di livello da alternare alla Lu-La serve comunque. Dalla Cina arrivano input governativi a non scialare. I bilanci pretendono rigore. Lo scudetto, più in gioco rispetto al passato recente, suggerisce all’Inter di attrezzare il massimo della competitività. Uno sforzo ulteriore, oltre i piani di volo, consacrerebbe poi il patto della riconciliazione varesotta stretto da Conte e dalla società il 25 agosto. Alla famiglia Zhang, che ha già speso tantissimo, non si può imputare nulla. I cinesi, educati da millenni di storia, hanno un senso del tempo diverso dal nostro. Per una volta, però, accelerarlo in modo occidentale vale la pena. È il momento di alzare la cresta. Quella di Arturo non basta.

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