- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Il giornalista de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando ha commentato le mosse di mercato indicando cosa servirebbe all'Inter di Conte per tornare a essere competitiva su tutti i fronti:
"Non basta Arturo Vidalper rialzare veramente la cresta. Detto così, suona un filo crudo, ma è il pensiero profondo di Antonio Conte che oggi raduna quel poco di Inter che gli hanno lasciato le Nazionali. Serve (almeno) un’altra robusta iniezione di qualità, personalità ed esperienza internazionale: N’Golo Kanté. C’è da salire un altro scalino. È lì che l’Inter va rifondata, quattro quinti su cinque: può sopravvivere Barella, giovane in ascesa imperiosa, come dimostrato anche in azzurro. Sulla fascia destra è già arrivato l’ottimo Hakimi. Vidal occuperebbe l’altra casella da interno. A sinistra, in alternativa a Young, farebbe comodo un esterno dalla gamba e dalla tecnica di Emerson Palmieri più che Kolarov che non ha più l’età per correre a tutta fascia e potrebbe semmai condividere con Bastoni la stanza sinistra della difesa. Ma il cuore del problema sta in mezzo. Brozovic è benemerito e ama la causa, ma il fulcro Kanté darebbe la vera svolta: velocizzerebbe la circolazione; con Barella formerebbe una coppia di recuperatori assatanati; con due incursori come Vidal e Barella, la scheggia Kanté è l’ideale per riequilibrare un assetto sbilanciato e rincorrere chi scappa.
Un 3-5-2 farcito con Hakimi, Vidal, Kanté, Barella, Emerson e la possibilità di spiazzare in corsa con inserimenti di qualità (Sensi, Eriksen) darebbe modo a Conte di completare il famoso step decisivo. Soprattutto se Marotta trovasse davvero la via per arrivare a Dzeko. Una prima punta di livello da alternare alla Lu-La serve comunque. Dalla Cina arrivano input governativi a non scialare. I bilanci pretendono rigore. Lo scudetto, più in gioco rispetto al passato recente, suggerisce all’Inter di attrezzare il massimo della competitività. Uno sforzo ulteriore, oltre i piani di volo, consacrerebbe poi il patto della riconciliazione varesotta stretto da Conte e dalla società il 25 agosto. Alla famiglia Zhang, che ha già speso tantissimo, non si può imputare nulla. I cinesi, educati da millenni di storia, hanno un senso del tempo diverso dal nostro. Per una volta, però, accelerarlo in modo occidentale vale la pena. È il momento di alzare la cresta. Quella di Arturo non basta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA