00:40 min

ultimora

Garlando: “Lautaro nuvola nera: ha grandinato gol. Inzaghi ha preso atto di una verità”

Matteo Pifferi Redattore 

Intervenuto su La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando ha analizzato così la vittoria per 4-0 dell'Inter sulla Salernitana

Intervenuto su La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando ha analizzato così la vittoria per 4-0 dell'Inter sulla Salernitana:

"La differenza tra un Toro seduto e un Toro in piedi? Lo abbiamo scoperto ieri a Salerno. Lautaro Martinez si è alzato dalla panchina al 9’ della ripresa sullo 0-0, dopo un primo tempo di sprechi, con un’Inter ingolfata dal massiccio turnover che Inzaghi si è imposto dopo l’implosione con il Sassuolo. L’argentino è entrato come una nuvola nera e ha grandinato gol: 4 in 27’. Impressionante. Mai nessuno, nella storia della Serie A, aveva firmato un poker partendo dalla panca. La contabilità del centravanti ora racconta: 9 gol in 7 giornate di campionato, 10 con quello di Champions. Grazie al suo totem, l’Inter ha agganciato il Milan in vetta e lo ha superato per gol segnati (19). Inzaghi vanta anche la difesa meno battuta (3) e quella con più clean sheet al petto (5). Simone ha preso atto di una verità: il turnover è necessario, ma calibrarlo con cura farà la differenza. Tra l’Inter del Toro seduto e quella del Toro in piedi c’era troppa differenza. La Salernitana è crollata nel finale, ma è rimasta a lungo in partita"

"Sembrava troppo facile. Un quarto d’ora iniziale di sola Inter, con la Salernitana spaventata dai suoi problemi, chiusa in scatola. Ogni azione, una palla-gol. Ochoa vola al 6’ per intercettare un colpo di testa di Carlos Augusto, un minuto dopo ringrazia Sanchez che spara incredibilmente alto dal limite dell’area piccola. Possesso che sfiora l’80%. Il 4-2-3-1 di Sousa sembra troppo ambizioso per una squadra così impaurita e infatti non si vede mai, perché, senza palla, la Salernitana si compatta stretta e chiusa (4-5-1). Siamo al limite del lancio della spugna per manifesta inferiorità. Ma l’Inter commette due peccati gravi: non fare gol e credere che la partita resterà un tiro al bersaglio con Ochoa a fare da barattolo. E invece, il calcio insegna da una vita, che se sprechi e sbagli atteggiamento, la partita si rivolta come una biscia. Uscita illesa dall’uragano, infatti, la Salernitana trova il coraggio dei sopravvissuti e il tridente creativo alle spalle del rientrante Dia, che sembrava un lusso, diventa prezioso"

"Al 9’ della ripresa, Inzaghi, che solitamente non è Speedy Gonzalez nei cambi, smonta già il turnover. Dentro Mkhitaryan e Lautaro, più Asllani per Calha. E 8 minuti più tardi, l’Inter passa in vantaggio. Turham, decentrato a sinistra, alza la testa e, al posto del solito buco a centro area, vede l’amico Lautaro. Lo raggiunge con una traiettoria non banale e ancora meno banale è il colpo sotto con cui il Toro scavalca Ochoa. L’argentino rischia di rovinare tutto perdendo una palla a centrocampo che diventa il pareggio di Legowski, ma il Var lo sbandiera via per fuorigioco. Alzare il braccio per scusarsi con i compagni sarebbe banale. Trova un modo più originale: scaraventa in porta altri tre palloni. Al 33’ su servizio di Barella che ha giocato in crescendo; al 40’ un rigore procurato da Thuram, rifiorito con Lautaro accanto; al 44’ su appoggio da sinistra di Carlos Augusto. Il Toro è più che pronto per affrontare il Benfica dell’amico Di Maria, annunciato in gran forma. Duello di campioni del mondo. San Siro può già scegliere nell’armadio il vestito buono per martedì".



Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.