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Benjamin Pavard - «Ho tre domande per te: chi prende l’Inter, dove mi porti. E poi dì, soprattutto, perché?» (“Hai un momento Dio?”) L’Inter ha preso anche Pavard che attacca e costruisce molto meglio di Skriniar. Due braccetti che creano is mei che uan.
Francesco Acerbi - «E appoggiati a me. Che se ci dovesse andar male, cadremo insieme» (“Male non farà”). La difesa si è appoggiata alla sua solida esperienza e raramente è caduta.
Alessandro Bastoni – «Un giorno c’era un doppio arcobaleno»(“Siamo chi siamo”). Gli Arcobaleni di Bastoni, da sinistra a destra, sono diventati un classico. Barella li cavalca volentieri .
Matteo Darmian – «Volente o nolente, risponderò presente» (“Volente o nolente”). Il soldatino Darmian dà sempre il massimo quando precettato. Dall’inizio o dopo. Una garanzia.
Nicolò Barella - «Una vita da mediano, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte e vinci casomai i Mondiali»(“Una vita da mediano”). Questi celebri versi spettano naturalmente a Barella, il nuovo Oriali, e valgono d’augurio per il Mondiale ’26.
Hakan Calhanoglu – «Sono io che guido. Io che vado fuori strada» (“Questa è la mia vita”). La regia più veloce e verticale del turco, rispetto a Brozovic, ha fatto crescere la squadra. Senza Calha, l’Inter ha sofferto spesso.
Henrikh Mkhitaryan - «Ho messo via un bel po’ di cose, ma non mi spiego mai perché, io non riesca a metter via te» (“Ho messo via”). Inzaghi non lo toglierebbe mai. Uno dei pochi a non sottovalutare la sapienza calcistica dell’armeno.
Federico Dimarco – «Più ti guardo e più mi meraviglio. E più ti lascio fare» (“Ci sei sempre stata”). Arrivato come ultima riserva, forse non da Inter, Dimarco è diventato un protagonista insostituibile, anche in azzurro.
Lautaro Martinez – «Siamo il capitano che vi fa l’inchino» (“Il sale della terra”). S’inchina il popolo nerazzurro: capocannoniere e capitano trascinatore, il Toro di Bahia.
Marcus Thuram – «Siamo la sorpresa dietro i vetri scuri. Siamo la risata dentro al tunnel degli orrori» (“Il sale della terra”). Il francese è stato la sorpresa più bella e la sua allegria fa bene al gruppo, anche fuori campo.
Così stasera canterà il Liga, «tra luce e confusione» (“Vivo morto o X”).
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