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Garlando: “Mazzarri? ora non rischia ma deve cambiare. Thohir…”

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, prova a dire la sua sulla crisi dell’Inter e delle difficoltà di Walter Mazzarri: “Walter Mazzarri è arrivato al momento cruciale della sua carriera. Non gli basta...

Riccardo Fusato

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, prova a dire la sua sulla crisi dell'Inter e delle difficoltà di Walter Mazzarri: "Walter Mazzarri è arrivato al momento cruciale della sua carriera. Non gli basta più trarre il massimo dall’organico a disposizione, come ha sempre fatto, stavolta dovrà trarre molto di più da se stesso. Il primo passo è sforzarsi di considerare lucidamente la realtà. Anche a Torino il tecnico ha ribadito: «E’ un anno di crescita, il prossimo…». No, non ci sarà una prossima stagione, se questa terminerà fuori dell’Europa e con la qualità di gioco attuale. La svolta, di risultati e prestazioni, va imposta subito, ora. La pretende Thohir, che ha speso una ventina di milioni e che stima molto l’olandese De Boer, teorico di giovani e bel calcio. A Torino, Mazzarri ha assicurato: «Non vedo tutti questi problemi». E ha sottolineato gli errori individuali. A parte il fatto che non è elegantissimo scaricare le colpe su un ragazzino (Kovacic) che avrebbe bisogno di altra fiducia per crescere e sull’uomo che ha tenuto a galla la barca per mesi (Palacio), i problemi ci sono eccome. Se sette mesi di lavoro senza coppe hanno prodotto una fase difensiva che ha subito due gol in più della disgraziata stagione scorsa e una offensiva che ha fruttato 2 gol nelle ultime 5 partite e una vittoria nelle ultime 10, non va tutto bene.I problemi sono strutturali, di impianto di gioco, e vanno oltre gli errori individuali. E’ bene che Mazzarri li guardi finalmente in faccia, senza rifugiarsi negli alibi che lo rendono impopolare, quasi una caricatura. In questo l’ufficio comunicazione non lo aiuta. Ha ereditato macerie? Anche Garcia, ma la Roma sta 17 punti più in su. Anche Conte che raccolse la Juve dopo due settimi posti, ma vinse subito lo scudetto. Gli altri hanno investito di più? La Roma quest’estate ha più incassato che speso. In ogni caso, questa non è l’ora degli alibi, ma della svolta. Sette mesi di Inter hanno dimostrato che il lavoro che WM ha sempre fatto, soprattutto in provincia, a Milano non basta. Per questo deve tirare fuori di più da se stesso e, per la prima volta in carriera, mettere in discussione i suoi dogmi, compresa la coperta di Linus della difesa a 3 (che poi è a 5) e l’amata diga di lottatori. Il nuovo D’Ambrosio e Nagatomo sanno giocare a 4. La difesa a 4 consente di sfruttare meglio la qualità dei centrocampisti a disposizione. Può l’avvilente Inter dello Stadium permettersi di prescindere da un talento come Guarin? Dopo tanti spezzoni incoraggianti, non è l’ora di concedere più campo a Botta? Per dire: 4-3-2-1, con Guarin, Taider, Kovacic; Hernanes, Alvarez (Botta); Palacio. Oppure 4-3-1-2 con Hernanes alle spalle di due punte, magari Icardi, più che l’affannato Milito. Comunque, almeno 4-5 interni di costruzione, come in tutte le squadre ambiziose, e non solo mediani e cavalloni di fascia. Come ripete Prandelli: «Il calcio moderno ormai pretende qualità e coraggio tattico». Chi vince in Europa lo fa. Conte, Benitez e Garcia pure.Mazzarri deve imboccare questa strada, staccandosi dalle vecchie abitudini. Mourinho e Conte hanno vinto all’Inter e alla Juve modificando le convinzioni di partenza. Può farlo anche WM, quindi. I grandi trovano la soluzione con un colpo di genio. Non sarà facile trovare subito gli equilibri, ma è l’unica strada che porta al futuro, anche perché gli consente di impiegare i giovani che pretende Thohir. Esistono dignitosi bomber di categoria, alla Cacia, che in A annaspano come in un mare troppo grande. E poi ci sono i predestinati alla Berardi che si tuffano e segnano subito 12 gol. Vale anche per i mister. E’ ora che Mazzarri deve dimostrare di poter diventare un allenatore da grande squadra.