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Garlando: “L’Inter si gioca tutto. Da Messi sul Duomo all’ammissione avvilente di Conte”

L'analisi del giornalista sul momento dell'Inter: "Nei prossimi 16 giorni, dalla Fiorentina al Milan, passando per Lazio e Juve, Conte si gioca il senso di tutta la stagione"

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, giornalista, ha analizzato così il momento dell'Inter, che stasera sarà ospite della Fiorentina al Franchi: "Nella città di Renzi, anche Conte Antonio rischia di compromettere la sua ipotesi di governo. Perdere punti oggi a Firenze, con la prospettiva di incrociare alla prossima la Lazio, una delle squadre più in forma del momento, potrebbe significare affrontare il Milan nel derby del 21 febbraio da troppo lontano, perché i rossoneri, già a +2, sono attesi da un doppio turno molto più tenero (Crotone, Spezia).

A questo punto, dovrebbe esservi chiara la morale. Nei prossimi 16 giorni, dalla Fiorentina al Milan, passando per Lazio e Juve, Conte si gioca il senso di tutta la stagione. La forbice delle possibilità è ampia. La sera del 21 febbraio l’Inter può ritrovarsi finalista di Coppa Italia e in piena corsa per lo scudetto, ma anche eliminata dalla terza coppa su tre e a preoccupante distanza dal vertice della classifica. Il primo passo, quello di stasera al Franchi, sarà determinante, perché ricadrà a cascata su quelli successivi.

 Getty Images

Un handicap in più per Conte sarà dover schierare Bastoni, Barella e Brozovic diffidati, con la paura di perderli per Lazio o Milan. Perdere Barella vorrebbe dire perdere il miglior italiano per media voto, l’unico nerazzurro che ha viaggiato costantemente a livelli altissimi di rendimento, come dovrebbero i più in una squadra da scudetto. Conte si consola con Ribery, devastante a San Siro, annunciato in panca e, soprattutto, con il recupero di Hakimi e Lukaku, la migliore sinergia da gol della casa. In Coppa Italia al Franchi uno mandò in gol l’altro. La Juve ha appena celebrato il dogma dell’imprescindibilità di Romelu. Il Milan ha fatto a meno a lungo di Ibra perché è il terminale di un gioco che sopravvive alla sua assenza.

Da Messi a... Conte

Big Rom invece è tanta (troppa) parte del gioco e, quando non c’è, molte soluzioni tattiche diventano inutilizzabili. Ma in questo momento l’Inter deve ritrovare qualcosa di ancora più importante di Lukaku: la fiducia nel futuro. Un anno fa, se Suning proiettava Messi sulla facciata del Duomo di Milano, il popolo pensava con fede a un possibile acquisto. L’Inter si sentiva le spalle protette da una proprietà potente, all’alba di un’era luminosa che la finale di Europa League e il secondo posto in Serie A annunciavano già. La recente presa di coscienza di Conte è stata avvilente: «Il progetto si è fermato in agosto». Come spegnere le luci di una balera. Ma, anche se a ballare è il futuro del club, l’Inter ha tutto ciò che le serve per vincere. Conte dovrà essere il primo a esserne convinto e a farlo credere ai suoi, con il furore di sempre, dimenticando lo sconforto. Come se sul Duomo di Firenze avessero proiettato lo scudetto".

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