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24-10-21: Inter-Juve 1-1 Qualità Calha, Da Dybala a Yildiz
Inter quasi subito in vantaggio con Dzeko, in stato di grazia (7 gol nelle prime 9, come sono il Fenomeno ’97-98) e padrona del gioco grazie a un ottimo Calhanoglu che spalleggia la regia di Brozo e, tra l’altro, innesca il vantaggio. La migliore Inter coincide sempre con il miglior Calha. Il turco sarà determinante anche domani, per qualità di rifinitura e velocità di circolazione. Allegri quella volta oppose una mediana muscolare (McKennie, Bentancur...) e faticò terribilmente in costruzione. L’ingresso nel finale di Dybala, autore del rigore del pareggio, trasfigurò la Juve. E’ la lezione che Max ha lentamente assimilato, proponendo negli ultimi tempi una Juve più costruttiva: la qualità paga. Oggi può essere la classe di Yildiz a trasfigurare la Juve: dalla Joya al Gioiellino. L’Inter calò con l’uscita di Calha per Gagliardini e, soprattutto, con quella di Darmian per Dumfries che regalò un rigore ingenuo. Oggi Inzaghi può permettersi rotazioni più qualitative, a cominciare da Frattesi e dagli esterni: anche domani la panca sarà un fattore.
3-4-22: Juve-Inter 0-1 L’esempio Skriniar, Max e il tridente
L’Inter espugna lo Stadium a 10 anni da Stramaccioni e vince in trasferta dopo 4 mesi. Una vittoria nobile che rilancia la squadra in un momento critico. Ma lo fa snaturandosi, subendo sempre l’avversario e facendosi bastare un rigore calciato due volte (Calhanoglu). Sembra che i due allenatori si siano scambiati i copioni o le maglie. La squadra bella e coraggiosa veste la maglia bianconera e una nuova forma (4-2-3-1) con un tridente ambizioso, Cuadrado-Dybala-Morata, spalmato dietro alla prima punta Vlahovic. Il risultato negativo e beffardo ha fatto sottovalutare la migliore prestazione stagionale della Signora e ha abortito la svolta. Ma quella era la strada da seguire per far crescere la squadra in convinzione e autostima. Max potrebbe anche recuperarla, ora che alle spalle di Dusan può spalmare Chiesa, Yildiz e Kostic, magari a partita in corso, in una contingenza critica di risultato. Il migliore dell’Inter fu Skriniar che lasciò le briciole a Vlahovic. Simone, alla vigilia, potrebbe far rivedere quella prestazione ai suoi difensori: dalla buona marcatura dello scatenato attaccante serbo (6 gol in un gennaio magico) dipenderà una bella fetta del partitone di domani.
6-11-22: Juve-Inter 2-0 Barella, Rabiot I pirati incursori
Nel primo match del nuovo campionato, la Juve torna nella sua pelle (difesa e contropiede) e impone la sua legge all’Inter con un’applicazione feroce che resta la sua virtù migliore. Resistenza agguerrita davanti alla pressione dei nerazzurri, poi gloriosa ripartenza di Kostic a mare aperto che manda in gol Rabiot e, nel finale, pure Fagioli. Due interni. Ricordate il gran gol di Barella alla Juve nell’Inter di Conte? Rabiot, McKennie, Barella, Mkhitaryan, Frattesi... Anche domani gli interni incursori saranno protagonisti, perché le due squadre sono state disegnate per esaltarli: ripartenze larghe e pirati a rimorchio. In quel 2-0 i migliori, oltre a Kostic, furono Danilo e Bremer, spietati su Lautaro che sbagliò due gol e combinò poco altro. Ma il Toro oggi è un’altra cosa, straripante. Appunto per Max: silenziare il capocannoniere, come allora. Appunto per Simone: se l’Inter spreca 5 palle gol come quella notte, sarà dura.
11-3-23: Inter-Juve 0-1. Kostic si ripete E le preventive?
La storia è maestra, dicevamo. Ma non per l’Inter che, al ritorno, perde ancora e allo stesso modo, per un altro contropiedone di Kostic che, questa volta, si mette in proprio, e firma il gol-partita. Juve di corto muso, più allegriana di così si muore: 30,8% di possesso, la percentuale più bassa nella storia bianconera. Da quella beffa in poi, Inzaghi ha levigato meglio le preventive. Lo farà anche domani. Ma l’accortezza vale anche per Allegri. Per dire, l’incrocio di Coppa Italia, nella stagione scorsa, è stato deciso da un arrembaggio di Dimarco. Degli interni incursori abbiamo detto, ma, per la costituzione delle due squadre, saranno sempre protagonisti anche i corridori di fascia. All’Inter mancava Bastoni, fattore tattico sottovalutato: il suo calcio lungo e pulito, da sinistra a destra, spalanca spazi e cambi di gioco. Come dimostrò il gol contiano di Barella, appena citato.
26-11-23: Juve-inter 1-1. Lautaro-Vlahovic Si riparte da loro
L’ultimo incrocio, allo Stadium, è stato di una bruttezza rara. Le lezioni imparate nei quattro scontri precedenti sono servite più a incartare l’avversario che a superarlo. Allegri e Inzaghi temevano le ripercussioni di una sconfitta più che desiderare la spinta di una vittoria. Chiesa cucinò il vantaggio di Vlahovic con uno strappo alla Kostic; Lautaro posò il pallone in meta dopo una bella azione alla mano: Sommer, Dumfries, Barella, Thuram… Biglietti da visita: le giocate della Juve, il gioco dell’Inter. Domani sarà più difficile vedere una partita così bloccata, perché i due allenatori hanno più bisogno di vincerla; perché il traguardo è più vicino; perché la Juve è cresciuta in qualità e ha un Yildiz in più. In coda a quel triste 1-1 novembrino, quando Kenan era ancora imprigionato in un piumino, scrivevamo: «Noi restiamo convinti che Yildiz, acclamato in Turchia, potrebbero dare tanto a questa squadra arida di talento». Lo ha dimostrato. È il dubbio della vigilia: lui o Chiesa. E se alla fine vincesse di corto muso Miretti?"
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