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6-11-22: Juve-Inter 2-0 Barella, Rabiot I pirati incursori
Nel primo match del nuovo campionato, la Juve torna nella sua pelle (difesa e contropiede) e impone la sua legge all’Inter con un’applicazione feroce che resta la sua virtù migliore. Resistenza agguerrita davanti alla pressione dei nerazzurri, poi gloriosa ripartenza di Kostic a mare aperto che manda in gol Rabiot e, nel finale, pure Fagioli. Due interni. Ricordate il gran gol di Barella alla Juve nell’Inter di Conte? Rabiot, McKennie, Barella, Mkhitaryan, Frattesi... Anche domani gli interni incursori saranno protagonisti, perché le due squadre sono state disegnate per esaltarli: ripartenze larghe e pirati a rimorchio. In quel 2-0 i migliori, oltre a Kostic, furono Danilo e Bremer, spietati su Lautaro che sbagliò due gol e combinò poco altro. Ma il Toro oggi è un’altra cosa, straripante. Appunto per Max: silenziare il capocannoniere, come allora. Appunto per Simone: se l’Inter spreca 5 palle gol come quella notte, sarà dura.
11-3-23: Inter-Juve 0-1. Kostic si ripete E le preventive?
La storia è maestra, dicevamo. Ma non per l’Inter che, al ritorno, perde ancora e allo stesso modo, per un altro contropiedone di Kostic che, questa volta, si mette in proprio, e firma il gol-partita. Juve di corto muso, più allegriana di così si muore: 30,8% di possesso, la percentuale più bassa nella storia bianconera. Da quella beffa in poi, Inzaghi ha levigato meglio le preventive. Lo farà anche domani. Ma l’accortezza vale anche per Allegri. Per dire, l’incrocio di Coppa Italia, nella stagione scorsa, è stato deciso da un arrembaggio di Dimarco. Degli interni incursori abbiamo detto, ma, per la costituzione delle due squadre, saranno sempre protagonisti anche i corridori di fascia. All’Inter mancava Bastoni, fattore tattico sottovalutato: il suo calcio lungo e pulito, da sinistra a destra, spalanca spazi e cambi di gioco. Come dimostrò il gol contiano di Barella, appena citato.
26-11-23: Juve-inter 1-1. Lautaro-Vlahovic Si riparte da loro
L’ultimo incrocio, allo Stadium, è stato di una bruttezza rara. Le lezioni imparate nei quattro scontri precedenti sono servite più a incartare l’avversario che a superarlo. Allegri e Inzaghi temevano le ripercussioni di una sconfitta più che desiderare la spinta di una vittoria. Chiesa cucinò il vantaggio di Vlahovic con uno strappo alla Kostic; Lautaro posò il pallone in meta dopo una bella azione alla mano: Sommer, Dumfries, Barella, Thuram… Biglietti da visita: le giocate della Juve, il gioco dell’Inter. Domani sarà più difficile vedere una partita così bloccata, perché i due allenatori hanno più bisogno di vincerla; perché il traguardo è più vicino; perché la Juve è cresciuta in qualità e ha un Yildiz in più. In coda a quel triste 1-1 novembrino, quando Kenan era ancora imprigionato in un piumino, scrivevamo: «Noi restiamo convinti che Yildiz, acclamato in Turchia, potrebbero dare tanto a questa squadra arida di talento». Lo ha dimostrato. È il dubbio della vigilia: lui o Chiesa. E se alla fine vincesse di corto muso Miretti?"
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