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Garlando: “Sarà  un derby povero e buio. La luce…”

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, prova ad analizzare gli aspetti tecnico-tattici che potrebbe offrire il derby di Milano, domenica sera: “Lunedì, dopo il gol di Sulley Muntari alla Roma, lo speaker ha...

Riccardo Fusato

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, prova ad analizzare gli aspetti tecnico-tattici che potrebbe offrire il derby di Milano, domenica sera: "Lunedì, dopo il gol di Sulley Muntari alla Roma, lo speaker ha annunciato euforico: «Muntari illumina San Siro!». Con tutto il rispetto per il bravo e generoso Sulley, lo stadio di Milano era abituato a ben altri bagliori. Ci avviciniamo al derby di domenica con un deprimente sospetto: potremmo assistere alla più mediocre disfida a centrocampo della storia milanese. Chi calpesterà le zolle baciate un tempo dalla grazia di Suarez e Rivera? Allegri e Mazzarri, pur avendo idee di calcio agli antipodi, sono arrivati curiosamente alla stessa interpretazione muscolare della mediana. Allegri, per sostenere il triangolo magico Montolivo, Kakà, Balotelli, ha affidato il cuore del campo alla linea Poli, De Jong, Muntari, apparsi ancor più impacciati nella costruzione a confronto della qualità della Roma.Perfino paradossale la situazione dell’Inter che deve sostenere una punta sola (Palacio) eppure, nonostante la diga operaia in mediana, ha preso 4 gol in più dell’Inter 2012-13, che si presentò con tre punte allo Juventus Stadium. Non bastasse, domenica mancheranno i piedi più dolci dei due eserciti, Montolivo e Alvarez, squalificati. Da qui nasce la paura di assistere a una zuffa da saloon dove un tempo danzavano Suarez e Rivera, ma anche Beccalossi, Matthäus, Sneijder, Albertini, Pirlo, Ronaldinho... Ora siamo a Muntari-Taider. E non pare che il quadro sia destinato a migliorare, a giudicare dalla strategie di mercato. Il Milan ha preso un’altra mezza punta (Honda), punta a un terzino (D’Ambrosio) e non pare dannarsi per una mezz’ala di qualità di cui avrebbe un dannato bisogno. Mazzarri, che non riesce a trovare posto alla qualità di Kovacic, è disposto a rinunciare all’interno più talentuoso (Guarin) per un altro che spinge la palla, invece di giocarla (Lavezzi). Ma perché Milano fa così? Eppure è così chiaro, come va il mondo. La Juve sta vincendo il terzo scudetto con la mediana d’oro di Pirlo (ex di entrambe), Vidal e Pogba. La Roma è stata trasformata dall’innesto di Strootman. La Fiorentina dell’ottimo Montella sta gonfiandosi grazie a una mediana di velluto. Il Barcellona, che è tutto un centrocampo, domina il mondo da anni. Perché Milano trascura così la stanza dei cervelli? Perché l’ha trasformata in un consiglio di fabbrica, piena di tute blu? La chiamavano Scala del calcio perché là in mezzo suonavano i violini, ora è un fracasso di stoviglie. Canta Vecchioni: «Luci a San Siro di quella sera. Che c’è di strano siamo stati tutti là. Ricordi il gioco dentro la nebbia?». Appunto. C’è nebbia nel centrocampo di Milano. Riaccendete le luci, per favore. Ma quelle vere. Mica i neon."