Ieri l'ingresso del presidente dell'Inter Steven Zhang nel board dell'Eca. Su La Gazzetta dello Sport ne ha parlato il giornalista Luigi Garlando:
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Garlando (GdS): “L’Inter ha una proprietà solida. Zhang vuole uno status internazionale superiore”
Il giornalista de La Gazzetta dello Sport ha parlato del presidente dell'Inter e dell'ingresso nell'Eca
"Steven Zhang è figlio del suo tempo, ma anche della millenaria storia della Cina. E’ cresciuto nell’era della velocità, che ha annullato le distanze, e della comunicazione digitale che brucia la notizia prima che possa farsi carta. Ma porta nel sangue l’arte della pazienza perché nella sua terra spesso sono serviti secoli per cambiamenti minimi. Così a 28 anni, già presidente dell’Inter, Steven irrompe nell’Executive Board dell’Eca, in un ruolo di notevole responsabilità, ma se guarda all’orizzonte del suo club, frena: «So che i tifosi vorrebbero subito scudetto e Champions, ma, come ho detto fin dall’inizio, serve tempo per realizzare i progetti». Steven Zhang è un giovane saggio che va di fretta".
"Ieri a Ginevra ha lasciato un’ottima impressione per la chiarezza e la freschezza delle idee. Si sente pronto. I suoi 28 anni sono volati sulla fibra ottica: negli Usa a 15 anni, la laurea, le esperienze di lavoro tra Hong Kong, gli Usa e Nanchino. Con Andrea Agnelli, confermato alla presidenza Eca, e la nomina di Zhang, il calcio italiano manda un bel messaggio di giovane efficienza. Una prova in più che l’Inter, in Champions per il secondo anno di fila, figlia di una proprietà solida, sta assurgendo a uno status internazionale superiore. Uno status che Steven, opportunamente, ha collegato al dna del club: «Nel nostro nome c’è tutto: Internazionale per cultura e visione». Ancora più opportuno il richiamo a Lukaku e al razzismo: «Noi promuoviamo la diversità di cultura, lingua e nazione». «Fratello del mondo», «Zhanghino”» però è già anche molto milanese ed è entrato presto nelle simpatie del popolo nerazzurro, per la presenza affettuosa e costante accanto alla squadra e per la maschera di dolore composto, mostrata spesso in tribuna nei giorni più bui".
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