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Gasperini: “L’Inter butterà giù la Juve dal trono. Moratti? Non tutti gli interisti mi odiano”

Il tecnico dell'Atalanta è tornato sulla vittoria di domenica con l'Inter

Andrea Della Sala

Dopo la sconfitta rifilata all'Inter domenica scorsa, il tecnico dell'Atalanta Gasperini ha parlato a La Gazzetta dello Sport delle sue idee, del suo passato a Milano e della squadra di Spalletti

Gasperini, ma lei non era il provinciale della difesa a 3 e della marcatura a uomo a tutto campo?

«Io veramente la difesa a 3 l’ho imparata da Ajax e Barcellona, anche se in Italia tutti ripetevano che in Europa non funziona. Quando arrivai all’Inter la facevano in pochi, ora la situazione è cambiata. Marcatura a uomo? Se un mio giocatore attraversa il campo per inseguire un avversario e molla il suo posto, mi arrabbio di brutto».

Klopp: «Alleniamo per divertire la gente». Allegri: «Chi si vuole divertire, vada al circo».

«Io al Genoa ho fatto 70 punti, all’Atalanta 72. Mi piace vincere. Ma quello che conta di più è giocare bene. La vera soddisfazione è vedere la gente in delirio. La gioia dei tifosi dell’Atalanta domenica scorsa non ha prezzo. Io cerco queste emozioni. E poi così i giocatori crescono in autostima. Si convincono: posso farlo».

Era in delirio anche Percassi?

«Ormai è un rito. Quando vinciamo, i giocatori sanno che il presidente scenderà subito in spogliatoio e annuncerà entusiasta il premio partita... Allora lo aspettano facendo una specie di ola: ooohh... E quando entra, esplode l’ovazione. Domenica l’hanno sollevato e fatto volare in aria. Si merita queste gioie, lui e suo figlio Luca, a.d. A Verona, prima della delicata partita col Chievo, hanno pranzato con la squadra. Eravamo quartultimi. Stefano, l’altro figlio, è partito da Hong Kong in tempo per esserci con l’Inter. Famiglia fantastica. I giocatori sentono la loro presenza».

In rete girava un suo fotomontaggio con mano all’orecchio, alla Mourinho. Ci ha pensato?.

«No. Io non ho rancore verso gli interisti e mi spiace che molti ce l’abbiano con me. Forse hanno interpretato la mia analisi come un attacco all’Inter, ma io dicevo soltanto che la società all’epoca non era strutturata per vincere, infatti ha faticato per anni. Solo ora ha messo le basi per costruire un futuro importante. Io dico che l’Inter, in prospettiva, è la squadra che butterà giù la Juve dal trono. Quanto a Mourinho, non ho trovato offensivo il suo gesto. Il calcio ha bisogno di ironia. Più che la mano, mi ha fatto ridere la smorfia buffa».

Moratti?

«L’ho rivisto per la prima volta dopo anni in tribuna a San Siro, per Inter-Barcellona. È stato cordiale. Anche molti altri interisti. Non mi odiano tutti...».

Nel primo tempo ha pensato di restituire i 7 gol di San Siro?

«Vanno bene anche quattro...Dopo quei 7 gol, l’Atalanta decollò e finì il campionato a +10 sull’Inter che si fermò. Ora mi auguro che dopo la goleada non ci fermiamo noi».

Spalletti è stato impressionato dal calore dello stadio.

«Vedrà l’anno prossimo, quando avremo la prima curva nuova: un muro verticale tipo Dortmund, più vicino al campo… Il pubblico non ci chiede di vincere a tutti i costi, ma di sentire sempre la responsabilità della rappresentanza. Dopo la sconfitta con la Samp eravamo quartultimi. I tifosi ci hanno applauditi lo stesso, perché vedevano i giocatori stremati a terra. Altrove avrebbero fischiato».

L’Atalanta ha battuto l’Inter e pareggiato in casa di Roma Milan. Non si stancherà in coppa. Un’utopia il 4° posto?

«Per ora cerchiamo conferme in un campionato equilibratissimo, a sud della Juve».

Oggi firmerebbe per un posto in Europa League, rinunciando all’ipotesi Champions?

«La certezza dell’Europa è tanta roba, ma non firmerei. Per principio, mi piace sempre giocarmela. Non avrei firmato per un pareggio con l’Inter».

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