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Intervenuto ai microfoni di Radio Marte, l'ex arbitro Claudio Gavillucci ha parlato così dell'episodio di razzismo in Fiorentina-Napoli:
"Mi è costato fermare quel Sampdoria-Napoli? Questo non lo so, non ho avuto ancora una risposta. Ho letto sui giornali e ho visto che purtroppo a tanti anni di distanza poco è cambiato, anzi se è cambiato è cambiato qualcosa in peggio. Episodi sempre più frequenti, anche a Udine è successa una cosa simile. Mi chiedo perché si deve arrivare a far decidere una società di dover prendere da sola i provvedimenti per lanciare un segnale contro certe persone, mentre invece chi dovrebbe punire non lo fa. A seguito di quell'interruzione soltanto in Italia venne modificato leggermente il protocollo che l'UEFA prevede, in cui l'arbitro ha il dovere di interrompere la partita momentaneamente e poi definitivamente per intervenire in situazioni del genere. Proprio perché l'arbitro ha il fischietto in bocca, fisicamente è lui che deve interrompere la gara come feci io e come dovrebbero fare i miei colleghi, portare i giocatori a centrocampo, far fare l'annuncio e qualora non finissero i cori poi l'ufficiale di gara dovrebbe sospendere. Ma l'arbitro in queste occasioni dovrebbe interrompere immediatamente e non riesco a capire perché non avviene. Ne ho parlato anche con i colleghi ma mi dicono che non hanno sentito. Ovviamente non si può dire il contrario. Io non so che dire. In altri Paesi si stanno ottenendo risultati, spostare i microfoni dalle curve o non parlarne in televisione non serve. Evidentemente il sistema non funziona".
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