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GdS: “Crisi Inter, non tutta la colpa è di Mazzarri. Motivo per cui…”

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, prova ad analizzare, tramite il suo editorialista, Alberto Cerruti,  il momento negativo dell’Inter: “Se l’Inter ha incassato la bruttezza di 7 gol nelle ultime due partite segnandone soltanto uno, ma...

La Gazzetta dello Sport, prova ad analizzare, tramite il suo editorialista, Alberto Cerruti,  il momento negativo dell’Inter: "Se l’Inter ha incassato la bruttezza di 7 gol nelle ultime due partite segnandone soltanto uno, ma soprattutto se ha già 10 punti di svantaggio dalla Juventus, o per rimanere al suo vero obiettivo 6 dal terzo posto della Sampdoria, l’allenatore non è esente da colpe, in generale perché Mazzarri è sempre stato molto abile a curare la parte difensiva e, in particolare, perché questo è il suo secondo anno alla guida dei nerazzurri, che quindi dovrebbe conoscere meglio. Tutto questo, però, non basta per invocare il suo esonero, né tantomeno per indurlo alle dimissioni. Mazzarri è responsabile delle scelte, ma poi in campo vanno i giocatori e come si è notato a Firenze il problema non è la presunta mancanza di coraggio del tecnico, perché anche con due punte all’inizio (Osvaldo-Icardi) e alla fine (Palacio-Icardi), come in passato con una punta, l’Inter ha tirato poco e male. Il vero problema è la qualità, e ancora di più la personalità, dei cosiddetti giocatori-chiave. Kovacic, per citare l’elemento da tutti considerato di maggior talento, non può essere sempre assolto per i suoi 20 anni di inesperienza, perché alla sua età i vari Mazzola, Rivera, Totti e Mancini brillavano anche nelle partite importanti, non soltanto contro le neopromosse. E passando da un estremo all’altro, Vidic che proprio per la sua esperienza internazionale doveva essere il valore aggiunto in difesa non può essere giustificato per il suo deludente avvio di stagione.Quando una squadra crolla in due gare consecutive malgrado i rimproveri del tecnico e i processi di gruppo, al di là delle caratteristiche dei singoli è giusto chiedersi, però, se non vi sia uno scollamento tra i giocatori e chi li guida. Il dubbio, almeno all’esterno, è legittimo e anche se non credo a una simile ipotesi, Mazzarri fa bene a verificare che tutti remino dalla sua parte, a cominciare dai dirigenti perché questo è un altro punto interrogativo. Thohir sarà bravissimo a far quadrare i conti, però da quando c’è lui si avverte un vuoto, anche mediatico, che né Fassone, né Ausilio, per motivi diversi, possono colmare. Visto che ormai è inutile rimpiangere Oriali, guarda caso subito apprezzato da Conte, si potrebbe sfruttare il carisma e l’esperienza di Zanetti per non lasciare solo Mazzarri. Ma siccome la forza di una squadra, di una società, di tutto l’ambiente, si misura nei momenti di difficoltà, anche i tifosi dovrebbero fare i tifosi, incoraggiando l’allenatore e la squadra invece di fischiare e dividersi fin dall’annuncio delle formazioni. Perché i conti si fanno alla fine e non dopo sei giornate, come insegna proprio il fresco ricordo del campionato scorso, quello della prima Inter di Mazzarri, partita peggio ma poi finita meglio dell’ultima di Stramaccioni."