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Il giorno della svolta sembra essere arrivato. Dopo settimane di assemblee ad alta tensione, domani la Serie A dovrebbe assegnare i diritti tv. Il condizionale è d'obbligo visto quanto accaduto negli ultimi mesi, con sorprese e cambi di schieramento. "Le offerte sul tavolo (di Sky e Dazn) scadono lunedì prossimo, i club concordano sulla volontà di non correre il rischio di annullare il bando. Senza vendita entro fine mese occorrerebbe ripartire da capo: nuovo bando e nuove offerte, ma al ribasso" spiega La Gazzetta dello Sport.
Al momento Dazn è avanti rispetto a Sky con l'offerta da 840 milioni di euro: sono 10 i club che hanno votato a favore nell'ultima assemblea (Atalanta, Fiorentina, Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese). Ma come riferisce il quotidiano "il Cagliari era uscito dal gruppo dei sì non per ritirare il proprio supporto, ma per lavorare prima a una sintesi delle diverse posizioni e arrivare poi a un accordo condiviso" mentre "anche molti degli altri nove club (Genoa, Roma, Torino, Benevento, Bologna, Crotone, Sampdoria, Sassuolo, Spezia) che finora avevano preferito astenersi per strategia, sostengono la proposta di Dazn".
Nella votazione di domani servono 14 voti per ottenere la maggioranza e vendere il pacchetto dei dirtti tv. Dazn ha un vantaggio netto rispetto a Sky per tre motivi: "per l’offerta superiore (quella di Sky è ferma a 750), per le garanzie fornite (nel frattempo si è mossa per garantire il traffico simultaneo sui grandi numeri tipici delle partite di A con un accordo per l’acquisto di frequenze da Persidera, che assicuri un’ulteriore copertura digitale) e per quanto accaduto con Sky", con lo scontro a suon di lettere e repliche con la Lega.
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