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GdS – Ecco la nuova Inter con Gagliardini: nel 4-2-3-1 con Brozovic. Nel 4-3-3…

L'Inter, dunque, si è assicurata le prestazioni di Gagliardini in tanti si domandano: dove giocherà ora il talentino dell'Atalanta?

Riccardo Fusato

L'Inter, dunque, si è assicurata le prestazioni di Gagliardini in tanti si domandano: dove giocherà ora il talentino dell'Atalanta? Certo, con Gagliardini, Pioli non si è assicurato un rendimento immediato sicuro: vanno messi in preventivo alti e bassi, nonostante il ragazzo abbia dimostrato di non soffrire di vertigini anche nel salto triplo in Nazionale. Ma il tecnico può essersi garantito una maggiore varietà di soluzioni, grazie alla sua duttilità. Non l’unica qualità: Gasperini lo ha battezzato sottolineandone «caratteristiche fisiche e tecniche che possono portarlo molto lontano». Gagliardini è alto quasi 1.90, ma ha falcata e velocità di gambe che gli consentono di garantire forza, anche nei contrasti, senza perdere rapidità di esecuzione. Perché è veloce anche di testa e ha una visione di gioco che lo porta a scegliere con naturalezza la soluzione migliore. Dunque Gagliardini è teoricamente perfetto per stare in un centrocampo a tre, ma già nel 3-4-1-2 dell’Atalanta ha dimostrato di poter giocare anche a due: Gasp ha trovato un equilibrio che non rinuncia ad una spiccata offensività mettendolo vicino a Kessie, non propriamente un centrale difensivo. E gli automatismi funzionano proprio perché i due si coprono le spalle a vicenda. Dunque il neo nerazzurro potrà fare altrettanto nel 4-2-3-1 al momento scelto da Pioli: accanto a Brozovic, oggi intoccabile, saranno lui e Kondogbia a giocarsi un posto davanti alla difesa. E chiunque giocherà, dovrà garantire anche il rispetto della fase difensiva.  Ma nulla è per sempre, a proposito della varietà di soluzioni che può diventare una delle ricchezze di Pioli nel girone di ritorno. E se il tecnico sceglierà di alternare (o sostituire) il 4-2-3-1 con un 4-3-3, avrà in Gagliardini una delle due mezzali (sempre in concorrenza con Kondogbia e a quel punto anche con Joao Mario, che può fare pure l’interno): da affiancare a Medel - il cileno centrale difensivo è un’opportunità, non un obbligo - con Brozovic dall’altra parte. Sempre che per il croato, con il tempo, non nasca un futuro da play davanti alla difesa.

(Gazzetta dello Sport)

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