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Il dominio della Premier League a livello di ricavi derivati dai diritti tv è sotto gli occhi di tutti in Europa. Gli altri campionati, come sottolinea La Gazzetta dello Sport nella sua edizione odierna analizza i guadagni dei vari campionati, per poi soffermarsi sul grande impatto di Suning sul fatturato della Serie A: "La Premier, si sa, fa storia a sé. I 5,3 miliardi di ricavi del 2016-17, l’86% in più della seconda, sono frutto del contratto tv da record del triennio 2016-19. C’era il timore di una contrazione dei diritti domestici per il futuro, visto il prezzo al ribasso pagato da Sky e BT, però è di ieri la notizia che apre un’epoca nuova: per il ciclo 2019-22 il gigante dell’e-commerce Amazon si è assicurato i diritti di 20 partite di Premier a stagione, che verranno trasmesse nel Regno Unito sulla piattaforma online a pagamento Amazon Prime Video. «Un eccitante nuovo partner», l’ha definito Richard Scudamor, l’amministratore delegato della Premier League che a fine anno lascerà l’incarico dopo un ventennio durante il quale il format del campionato inglese è diventato un prodotto globale d’eccellenza.
Pur con le dovute differenze - prosegue la Rosea - sta cercando di seguire la stessa strada la Liga sotto la presidenza di Javier Tebas, dopo la centralizzazione dei diritti tv e la partnership con Mediapro: il Clásico tira a ogni latitudine, con due squadre come Real e Barcellona è più facile internazionalizzarsi. Ne sa qualcosa la Serie A, che per una serie di fattori non è ancora riuscita ad agganciare il treno della globalizzazione. È da verificare, ad esempio, l’impatto sul sistema di un colosso cinese come Suning, che per ora sta schiudendo nuovi orizzonti (e nuovi denari) all’Inter. La crescita del fatturato della Serie A (una novantina di milioni) è dovuta quasi interamente al boom commerciale dei nerazzurri, che a sua volta è dipeso dalla stessa Suning: una buona metà di quei proventi è arrivata attraverso operazioni tra parti correlate, ma altri contratti proficui da quella zona del mondo sono stati sottoscritti dall’Inter. «Il cambio del format della Champions, con quattro italiane ai gironi, a partire dal 2018-19 dovrebbe incrementare le risorse per i club italiani», osserva Dan Jones, partner Deloitte. L’Italia deve pure fare i conti col nodo della sostenibilità. Non a caso la Serie A vanta il peggior rapporto tra stipendi e ricavi tra le prime cinque leghe: 67% contro il 53% della Bundesliga, il 55% della Premier, il 59% della Liga e il 66% della Ligue 1. E mentre le altre fanno profitti operativi (+1203 milioni Premier, +437 Liga, +343 Bundesliga), la Serie A resta in territorio negativo (-26) assieme alla Ligue (-51)".
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