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La sua forza tranquilla è servita all'Inter nel momento necessario per trovare la strada giusta e scacciare i fantasmi tornati improvvisamente a svolazzare sopra a San Siro. Ci è voluta ancora una volta la classe di Edin Dzeko per regalare una vittoria importantissima all'Inter nella terza gara del Gruppo D di Champions League.
Il bosniaco ex Roma ha messo in fila un gol e un assist a 35 anni e 216 giorni: è il più vecchio a riuscirci in una partita di Champions da Drogba nel novembre 2014, che aveva quasi 37 anni. Prima la rete al volo, meravigliosa, sulla spizzata di Vidal sugli sviluppi dell'angolo di Dimarco; poi quel "passaggetto" - come lo ha definito La Gazzetta dello Sport - che ha aperto le acque per il cileno nell’azione del 2-1.
Il quotidiano aggiunge: "Le giocate sparse da Edin hanno avuto l’effetto di un tranquillante su una squadra che per suo Dna tende a deprimersi sempre più del necessario. Il tris di gol alla misteriosa squadra della Transnistria ha spento sul nascere ogni tensione e reso quanto meno sereno l’avvicinamento al derby di Italia di domenica".
Dopo le rimonte di Firenze e Reggio Emilia, Dzeko si conferma ancora una volta "il chiavistello in mano a Simone, l’uomo che risolve problemi e toglie di dosso i guai".
Goleador, rifinitore e... mediano. Il recupero dopo 60 metri di corsa ha infiammato San Siro: "Edin sembra pure ringiovanito: a Milano non è soltanto un raffinatissimo cigno di attacco, capace di inventare gol spettacolari come quello con lo Sheriff, ma è pure un uomo-squadra generosissimo".
Dzeko sta facendo ricredere chi in estate non era felice: "Il partito delle vedove di Lukaku è, quindi, sempre meno numeroso: una partita alla volta, Edin sta onorando il 9 che ha sulla schiena e sta facendo dimenticare il predecessore ingombrante".
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