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Gds – Icardi rebus: a Napoli meno palloni toccati dei portieri. Se anche Ljajic e Perisic…

Riccardo Fusato

Una delle note stonate nella sconfitta del San Paolo contro il Napoli, è stata sicuramente la brutta prova di Mauro Icardi. Ora, dire che l’Inter ha perso per colpa di Maurito sarebbe ingiusto, oltreché non dimostrabile, ma resta comunque il...

Una delle note stonate nella sconfitta del San Paolo contro il Napoli, è stata sicuramente la brutta prova di Mauro Icardi. Ora, dire che l’Inter ha perso per colpa di Maurito sarebbe ingiusto, oltreché non dimostrabile, ma resta comunque il fatto che ad oggi il capitano nerazzurro è un rebus tecnico-tattico. A dire il vero Icardi al momento non sembra nemmeno correre tanto e bene, ma da Appiano assicurano che anche i recenti test atletici – l’ultimo durante la sosta – parlano di una condizione in linea con i compagni.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la sensazione che l’Inter contro il Napoli  è sembrata giocare in dieci ben prima dell’espulsione di Nagatomo è stata molto forte. I dati Opta dicono che Icardi ha toccato meno palloni (13) di ciascuno dei due portieri, che ha vinto un solo contrasto e sbagliato 5 appoggi, toccando il primo pallone in area al 33’, con un colpo di testa-spalla sul fondo. Gli arrivano pochi palloni giocabili, obietterà la difesa.

Ma proprio questa convinzione – espressa dall’interessato dopo il match di Bologna – sta forse diventando l’alibi e la gabbia mentale di Maurito.Icardi, va detto, non è mai stato il classico attaccante moderno; certo, l’area è il suo habitat e i movimenti nella «tana» restano buoni. Al momento manca il resto, la capacità di essere pulito tecnicamente (troppi controlli e appoggi sbagliati), di leggere le situazioni, capendo quando abbassarsi, quando allargarsi, come muoversi per essere innescato dai compagni. E il confronto diretto con Higuain ha triturato l’interista. Serve tempo, ripete il Mancio, per trovare l’intesa soprattutto con Jovetic.

A parte il fatto che lo stesso tecnico – fatta eccezione per la passeggiata col Frosinone – non fa giocare i due insieme da Palermo (24 ottobre), forse è giunta l’ora che per fare il salto di qualità Mauro si rimetta in discussione. Se non un vero e proprio bagno di umiltà, adesso serve una fame maggiore nel fare propri i suggerimenti del Mancio in allenamento, con massima concentrazione.Il dato lampante resta che, adesso, Icardi deve cambiare passo, perché se è vero che l’Inter viene sempre fuori alla distanza e in dieci uomini aveva già fatto meglio contro Palermo e Bologna, resta il fatto che qualcuno avrebbe iniziato a non gradire certi episodi. L’uscita post-Bologna («Segno poco perché mi arrivano meno palloni. In attacco sono arrivate grandi individualità») non è stata dimenticata.

E anche lunedì sera al San Paolo, quando il capitano nerazzurro dopo l’espulsione è andato a rimproverare Nagatomo, qualcuno dalla sua panchina non l’ha trovata un’uscita opportuna. Perché fregarsene di tutto e tutti, non sentire la pressione sarà anche un punto di forza. Ma quando diventa indolenza, iniziano i problemi. Soprattutto in un gruppo in cui tutti – anche i Perisic e i Ljajic, che operai non sono mai stati – hanno capito che per colmare il gap con le prime e restare in alto bisogna metterci l’anima. Sempre. A 22 anni, il tempo è dalla sua. Basta ricominciare.