La gara tra Juve e Inter sarò anche il duello tra Higuain e Icardi. C’è una sfida nella sfida Juve-Inter: Gonzalo Higuain contro Mauro Icardi. Nazionalità uguale: argentina. Due caratteri diversi che prendono fuoco facilmente, a loro modo. Lo juventino è più riservato, l’interista è maniaco dei social, ha una moglie che amplifica ogni cosa che fa e lo gestisce con il club che deve ripetutamente alzargli l’ingaggio. Perché Icardi è una macchina da gol tale che è riuscito a far sorridere gli ultrà che l’avevano preso a lungo di traverso. La Gazzetta dello Sport ha interpellato 100 centravanti di oggi, ma anche del passato, per chiedere chi fosse il loro preferito in questo momento. Dal sondaggio è emerso che il re è l'argentino dell'Inter, Mauro Icardi. Lo incoronano i bomber di oggi, che se lo trovano di fronte come avversario, quelli di B che sperano di scambiare la maglia con lui, quelli del passato che riconoscono che come lui nessuno mai in area di rigore.
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DUE MOSTRI - Li definisce così Marco Borriello, centravanti della Spal, che ne ha visti di ogni genere nella sua lunga carriera. «Ma oggi prendo Icardi». Non è riuscito a trovare una soluzione il romanista Ediin Dzeko: «Ci ho pensato per dieci minuti, ma alla fine ho deciso che sono pari». Più o meno come Egidio Calloni, che di gol ne divorava qualcuno in più dei due argentini, e ha detto: «Scelgo quello che costa meno, forse ora Higuain».
LE TESI - Per i grandi attaccanti valgono delle tesi di massima: «Icardi è più giovane, un iradiddio in area di rigore, se gli arriva una palla è gol. Higuain è più completo e gioca più per la squadra». Leonardo Pavoletti la riassume così: «Ogni palla la trasforma in gol». Franco Selvaggi, che in area se la cavava a tal punto da guadagnarsi l’indimenticabile Mundial dell’82 in Spagna, aggiunge: «Icardi è decisivo, sta diventando impressionante». «Finalizza, ha personalità, mette pressione e non ha ancora 25 anni», dice Massimo Agostini. «E lo scelgo perché sono interista». E sentite dal Cile Ivan Zamorano: «Motivazione, fiducia, testa, oggi è Icardi». Sul quale non hanno dubbi altri miti: da Luca Toni a Josè Altafini, da Alberto Gilardino all’ex idolo di Bologna Kenneth Anderson. Ma anche ai centravanti del momento come Simeone e Inglese che ne studia i movimenti, Falcinelli e Lasagna, Caputo e Cutrone. Non è un plebiscito per Maurito ma anche alcuni grandi lo incoronano. Totò Di Natale, per 4 volte di fila oltrei20 gol in A punta sulla sua freschezza, così come Altobelli. «Intuisce sempre dove va la palla e attacca la porta», dice Andrea Carnevale.
COL PIPITA - Ma non pensate sia stato facile per Icardi vincere questo confronto. Ogni chiacchierata imponeva riflessioni attente. Anche se alcuni non hanno avuto esitazioni: da Paolo Rossi a Ciro Immobile, da Pippo Inzaghi a Bortolo Mutti, da Marco Sau a Sergio Pellissier. E dall’Inghilterra pure Manolo Gabbiadini che il Pipita a Napoli con Sarri ha costretto alla panchina. «Ancora di un’incollatura è meglio lo juventino», dice Pietro Paolo Virdis. E la pensa così pure Dustin Antonelli. Che ha un figlio al Milan dove imperava Ariedo Braida che oggi svela: «Trattai Higuain con suo fratello».
(La Gazzetta dello Sport)
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