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Vincere nel settore giovanile non è l'unica cosa che conta ma fa bene. Ai giocatori, al gruppo e anche al vivaio, che grazie ai trofei vinti gode di nuova attenzione. La Gazzetta dello Sport si concentra oggi sul reparto attaccanti nel quale il settore giovanile nerazzurro è veramente forte da anni. Impossibile non partire dai giorni nostri e da Federico Bonazzoli, arrivato al Viareggio in silenzio, quasi di nascosto, solo agli ottavi di finale. Ma da lì non s’è più fermato. Cinque gol in quattro partite, capocannoniere del torneo e miglior giocatore. Di Biagio lo ha già adocchiato per la Nazionale: sarà uno dei punti fermi del prossimo biennio in U21.
"L'Inter Primavera del nuovo millennio sembra essersi trasformata d’incanto in fabbrica di grandi attaccanti. Da Martins a Pandev, da Meggiorini a Piovaccari, passando per Biabiany e arrivando ai nazionali Balotelli e Destro. Gli ultimi? Livaja e Longo, coppia d’oro vincitrice di NextGen e scudetto nel 2012." La bacheca si è riempita di trofei. se l'Inter del Triplete non ha più vinto, i ragazzi del settore giovanile hanno continuato a farlo. Anche per essere pronti per la prima squadra.
Contro il Cagliari l'Inter ha incontrato Samuele Longo, che nel suo percorso post settore giovanile (l'anno con Stramaccioni fu un cecchino sotto porta) ha dimostrato come per questi ragazzi non sia semplice affacciarsi alla massima serie. Dopo Federico Bonazzoli si guarda avanti e la Rosea scrive: "All’Inter hanno già trovato chi potrebbe ripercorrerne le orme. Andrea Pinamonti ha solo 15 anni, ma segna in tutti i modi e in ogni categoria, soprattutto sotto età. Ritornello già sentito. È lui il nuovo prodotto marchiato Made in Inter."
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