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GdS – Inter dominante: Inzaghi ha minimizzato Hakimi e Lukaku. Allegri? Differenza…

Alessandro De Felice

Il quotidiano analizza i segreti dell'Inter di Simone Inzaghi, tra il confronto con il passato e quello con la Juve e Allegri

Inter dominante. Così La Gazzetta dello Sport definisce la formazione nerazzurra nell'analisi delle due squadre che al momento occupano le prime due posizioni della classifica, ovvero la squadra di Inzaghi e il Milan di Pioli. Il quotidiano analizza il lavoro dell'ex allenatore della Lazio:

"Simone Inzaghi ha fatto leva sul gioco per caratterizzare la sua Inter. Ha ereditato una squadra già campione d’Italia, ma convinta di essersi indebolita a causa delle partenze di Hakimi e Lukaku. Come sminare questa convinzione? Minimizzando l’importanza dei due. Hakimi e Lukaku erano due motori da ripartenza. Inzaghi ha costruito un’Inter che domina più che ripartire, che agisce invece che reagire. Dopo 20 giornate è prima per gol fatti, per tiri in porta e per tocchi nell’area avversaria".

La 'Rosea' sottolinea l'importanza del centrocampo e dei suoi interpreti nel gioco dell'Inter di Inzaghi:

"Nella nuova idea tattica, Calhanoglu è più importante e funzionale del belga e del marocchino. Il lavoro laziale per far convivere in mediana, ben equilibrati, Milinkovic e Luis Alberto, è servito a Simone per affiancare il turco a Brozovic. Un’Inter così dominante, anche grazie alla nuova interpretazione di Perisic, un’Inter che pressa invece di scappare, ha rimosso anche la dipendenza da Conte, perché ora la squadra prende coraggio direttamente dal gioco e non dalle urla del mister a bordo campo".

Spazio al confronto con la Juventus di Allegri, indietro in classifica rispetto ai nerazzurri:

"Allegri ripete che l’Inter ha giocatori più forti, ma non ci sono 11/14 punti di differenza tra le due rose. Anzi, per noi c’è pochissima luce tra le due barche. Il baratro lo ha scavato il gioco di squadra che Inzaghi ha trovato e la Juve no. Allegri è più lontano da Inzaghi e Pioli di quanto lo sia la Juve da Inter e Milan. L’oro delle milanesi in fuga, che hanno segnato più di tutte in campionato (49 e 43 gol) è proprio il gioco che, ripetiamo, è bene rifugio nel calcio del Covid, perché ora è più alta la possibilità di perdere titolari e quindi maggiore la necessità di cavarsela anche senza, grazie a un’identità forte".