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GdS – Inter e Inzaghi all’esame di ‘Italiano’: con la Fiorentina 3 duelli decisivi

Alessandro De Felice

La Gazzetta dello Sport presenta la sfida tra la Fiorentina e l'Inter, in programma questa sera al 'Franchi', con i duelli più attesi

L'Inter e Simone Inzaghi all'esame di... Italiano. Questa sera, la formazione nerazzurra sarà di scena al 'Franchi' e si misurerà contro la Fiorentina dell'ex allenatore dello Spezia.

La Gazzetta dello Sport sottolinea: "Inzaghi si misura contro un altro quarantenne in ascesa verticale, ma nello stesso tempo prova a dare continuità ai lampi mostrati sabato. Non in tutte le partite potranno segnarne sei e brindare con bollicine, ma i nerazzurri contro la Viola hanno l’occasione di dare uno strappo potente: le ultime settimane hanno spazzato via ogni timidezza alla Pinetina, la seconda stella è un obiettivo considerato davvero raggiungibile".

Secondo il quotidiano, si aggiudicherà la sfida chi riuscirà a vincere più duelli sul terreno di gioco:

"L'Inter dovrà soprattutto costruire una gabbia intorno a Vlahovic, sogno estivo diventato utopia per mancanza di liquidità. Dall’altro lato del campo, poi, Inzaghi proverà a liberare l’energia di Lautaro, che si sta abituando a esultare almeno una volta a partita: Milenkovic, però, non è un partito facile neanche per questo Toro imbizzarrito. In mezzo, invece, riprende posto Calhanoglu, centrocampista ancora in cerca di autore: incrocerà Bonaventura che in questa stagione a Firenze ha scoperto una nuova gioventù".

Al 'Franchi' ci sarà una sfida tra due classe 1997, Lautaro Martinez e Nikola Milenkovic:

"Se ora Martinez si gode la nuova centralità della squadra di Inzaghi, Milenkovic è uno dei tanti viola stregati sulla via di Italiano. Da quando Lukaku è andato a divertirsi a Londra, il Toro sta sotto ai riflettori con disinvoltura come nuova superstar nerazzurra. Considerando anche la coda della scorsa stagione, per la prima volta ha segnato per quattro partite di fila in A: il nuovo microcosmo d’attacco lo sta parecchio aiutando nell’impresa. Senza Correa (recuperabile per la sfida all’Atalanta dalla botta al bacino), Dzeko lavorerà ancora più da 10 che da 9 lasciando spazio davanti proprio al Toro. Milenkovic, però, non è il tipo che lascia facilmente via libera, anzi il serbo è tornato improvvisamente ai massimi livelli. Si è convinto a restare anche per la feroce determinazione del nuovo allenatore".

Dall'altra parte del campo, Milan Skriniar proverà a fermare Dusan Vlahovic. Lo slovacco dovrà ripensare a quell'errore del dicembre 2019, con la rete del serbo proprio a Firenze:

"Ne è passata di acqua da allora: Milan è, infatti, diventato una roccia e adesso per superarlo serve uno sforzo estremo, proibito a molti centravanti in Europa. Sulla sua cattiveria è stato forgiato nel fuoco un trio di difesa che ha segnato l’ultimo campionato e in più quest’anno Skriniar se la gode pure davanti: già due gol in quattro presenze. Almeno in teoria, Vlahovic era il preferito nerazzurro nella lista stilata per il dopo-Lukaku, ma certe cifre sono ormai lontane anni luce dalla possibilità di spesa nerazzurra. Mercato a parte, oggi il serbo 21enne cerca di aggiungere altre tacche in una partita mai banale per lui: dei 30 gol segnati in A, quello ad Handanovic del 2019 resta ancora uno dei preferiti. E poi c’è il fresco ricordo che lo tormenta: nella sfida di San Siro dell’anno Dusan sbagliò due volte, gol del possibile 2-4 fallito e svarione che spalancò il 4-3 interista".

Un altro duello è atteso in mezo al campo, dove Hakan Calhanoglu dovrà vedersela con l'ex Milan Giacomo Bonaventura:

"Non è certo un goleador (9 reti il massimo nella stagione 2019-2020) ma quando vede viola Hakan Calhanoglu combina cose turche: la Fiorentina è la vittima su cui più si accanisce, contro ai toscani ha realizzato 4 dei suoi 23 gol in A. Il fatto che 3 siano arrivati proprio al Franchi e che abbiano portato 7 punti alla sua vecchia squadra è un ingrediente in più della torta. Non è un caso che Calha torni proprio adesso al suo posto, dopo aver visto la scampagnata contro il Bologna dalla panchina. Finora la sua vita interista ha, però, confermato l’etichetta che Hakan si trascina dietro: al talento manca solo continuità.

In un centrocampo privo ancora di Vidal, che ne avrà per una decina di giorni almeno, Calha aspetta sulle stesse zolle un altro ex milanista: Jack Bonaventura a Firenze ha sentito sulla pelle l’adrenalina che regala un tecnico come Italiano e gioca con l’entusiasmo dei suoi vent’anni. Finora è sempre partito titolare in tutte le gare ufficiali di stagione, questa non farà certo differenza: ha già messo in curriculum l’assist per il colpo di testa vincente di Vlahovic col Toro e contro il Genoa sia il passaggio decisivo per la rete di Saponara sia il gol del 2-0 che ha chiuso la pratica".