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L'analisi tecnico-tattica non può che essere impietosa. Nonostante la vittoria contro il Benevento, l'Inter non ha offerto una prestazione capace di dare ai tifosi nerazzurri un minimo d'entusiasmo. La Gazzetta dello Sport scrive:
"... Il fatto è che i nerazzurri si muovono poco e male, faticano a disegnare sul campo un’azione e non riescono a far girare il pallone con sufficiente velocità per mandare in tilt il dispositivo difensivo avversario. Il limite, come sempre in questi casi, sta nel settore da cui tutto dovrebbe partire, cioè il centrocampo. Spalletti sceglie due mediani come Vecino e Gagliardini, e piazza Rafinha in posizione di trequartista. Con una simile disposizione chi ha il compito di dare il «la» alla manovra? Vecino non ha il piede educato periniziare il gioco, Gagliardini è un mediano più di fatica che di pensiero, e così Rafinha è costretto ad arretrare di venti metri il raggio dell’azione, lasciando così Eder solo al suo destino (...). La squadra di Spalletti, incapace di trovare Rafinha tra le linee nemiche (e quando lo trova il piedone di Sandro lo ferma), non sa fare altro che allargare il gioco sulle fasce e sperare in un cross. Soluzione troppo scontata, anche perché a sinistra il duo D’Ambrosio-Perisic non incide, mentre a destra Cancelo e Candreva combinano qualcosa di meglio".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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