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Anche la Gazzetta dello Sport di questa mattina mette in evidenza la differenza di rendimento fra coloro che hanno finora sempre visto il campo e coloro, invece, che sono stati mandati in campo con minor frequenza da Luciano Spalletti: "L’impressione è che l’Inter non sia in generale abbastanza forte per mettere in sicurezza l’Europa che conta. C’è un allenatore che ha fatto miracoli e un discreto gruppo di 12-13 giocatori, ma le riserve hanno finora dimostrato di essere lontane da standard accettabili. Soprattutto mancano interpreti in grado di variare lo spartito. Dalla trequarti in avanti l’Inter non inventa, non crea superiorità numerica dal nulla e va quindi spessissimo a sbattere contro muri difensivi ben organizzati. In poche parole: qualità zero. E appena calano di rendimento pure Borja Valero e Perisic diventa buio pesto in tutte le zone del campo. Dal club filtra con insistenza la necessità di austerity totale in prospettiva fair play finanziario, ma in realtà a gennaio si potrebbe comprare eccome, affidando a Sabatini e Ausilio il compito di studiare una strategia più aggressiva: subito movimenti in entrata e plusvalenze entro gennaio. Sabatini in questo si è dimostrato negli anni un fuoriclasse. Tra Nanchino e corso Vittorio Emanuele serve un pizzico di coraggio per supportare l’ottimismo mostrato dalla società. Altrimenti sarebbe più saggio abbassare l’asticella".
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