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L’Inter, ci mancherebbe altro, sta aspettando il vero Kondogbia. Le difficoltà del francese sono sotto gli occhi di tutti ed una delle cause del basso rendimento è anche il fatto che lui gioco in un nuovo ruolo che, rispetto a quando giocava nel Monaco, lo porta dieci metri più avanti. Vero è che a volte nella Ligue 1 ha fatto l’interno (di qua e di là) e pure coperto la zona dietro la punta in un 4-2-3-1: cose sporadiche però.
Il vero ruolo di Kondo è quello nel centrocampo a due e davanti alla difesa: nel Principato affiancava Jeremy Toulalan e stando in quella posizione aveva meno spazio in mezzo al campo da dover coprire alle spalle, quello che invece deve tappare adesso. Da interno mancino, secondo la Gazzetta dello Sport, Kondo avrebbe due compiti: affacciarsi di più verso l’area avversaria (e contro la Samp ha «staccato» due tiri dal limite dell’area e con un inserimento centrale ha appoggiato un quasi-assist) mantenendo poi l’elasticità difensiva per preoccuparsi delle ripartenze altrui. Ma Kondo non ha addosso l’etichetta di difendente, cosa che - abbinata all’altra scarsa vena difensiva di Guarin - mette in difficoltà Melo.
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