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Il CT della Nazionale Roberto Mancini ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, dove parla di nazionale ma anche di Inter e di un talento che i Nerazzurri si sono lasciati scappare e che l'allenatore marchigiano sta valorizzando anche in maglia azzurra: Niccolò Zaniolo.
" Zaniolo, che gli è successo? Il talento è certo, ma da qualche mese… 'È normale'. Non c’è stata una pressione eccessiva su di lui? 'Lui sta conoscendo una pressione eccessiva, hanno persino iniziato a paragonarlo a Totti, che non c’entra proprio niente. Lui, anche per il ruolo, è totalmente diverso. Poi a lui è capitato tutto così all’improvviso… Non aveva mai giocato in serie B, tantomeno in serie A. Il suo talento gli ha fatto fare il salto, all’improvviso. Perciò è stato normale che negli ultimi mesi avesse un calo, sia fisico che psicologico. Roma non è una città semplice dove giocare. Però lui ha qualità e in sei mesi è migliorato. Dalla prima volta che l’ho chiamato a Coverciano è un altro giocatore".
Mancini ha confermato di puntare sulla qualità:
"Dovevamo mettere insieme velocemente una squadra che potesse capirsi subito. E la qualità, l’estro aiutano a farlo. Ho visto le partite giocate prima che arrivassi, con Di Biagio allenatore. Fece giocare Verratti e Jorginho insieme e fu la prima volta. In Inghilterra contro l’Argentina persero 2 a 0. Un’amichevole. Però mi piacque il modo in cui giocavano. Pensai potesse essere una soluzione, trovando magari uno un po’ più fisico. Ma ho trovato Barella e Sensi, piccoli e geometrici anche loro. Poi abbiamo Cristante, un po’ più fisico. E anche il fisico serve. Però vedendoli poi giocare insieme, quei talenti, ho notato che si capivano subito".
Mancini parla poi di come è stato capace di portare al successo la pazza Inter, gli viene chiesto cosa abbia di così pazzo la squadra nerazzurra:
"Non lo so. Forse perché l’Inter può fare qualsiasi cosa, può battere squadre più forti e perdere con le squadre più deboli. Io ho avuto giocatori bravi. Alla fine, se hai giocatori bravi, il compito è quello di riuscire a metterli insieme il più velocemente possibile e dargli le motivazioni giuste".
Quindi si passa a parlare di Antonio Conte e se potrà farcela all'Inter:
"Sì, perché adesso mi sembra che anche la società si sia assestata, che si vada nella direzione giusta. Non è semplice secondo me trovare giocatori che facciano fare il salto di qualità. Non è semplice visto che li prendono tutti Real Madrid, Barcellona, Manchester United. Quelli che hanno capacità di spendere, che hanno fatturati incredibili rispetto agli italiani. È un peccato che giocatori come Hazard non giochino in Italia".
Infine, Mancini rivela di avere grandi ambizioni per la Nazionale:
"Il mio programma è vincere gli Europei e vincere i Mondiali. Questo è il mio programma. Non so se le altre Nazionali sono d’accordo. Però il nostro pensiero comune è questo. Anche perché l’Italia non vince gli Europei dal ’68, è ora di farlo".
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