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Roberto Mancini può essere considerato un napoletano d'adozione. Non solo la moglie, Federica Morelli, di origine partenopea, ma anche il sarto, il grande Gianni Marigliano, che da anni taglia e cuce gli abiti del tecnico, con taglio rigorosamente napoletano: "Per gli allenatori è perfetto perché non ha “interni” e quindi consente di muoversi liberamente senza sentirsi costretti dall’abito. Roberto lo conosco da quando allenava la Fiorentina, me lo presentò Dario Marcolin che aveva giocato a Napoli. Per me lui rappresenta l’espressione dell’eleganza italiana, ma è soprattutto un amico. Una persona splendida, di una sensibilità fuori dal comune. Certo, ci tiene molto a vestire bene. È esigente anche sotto questo punto di vista, come lo è in panchina. Sono stato presente a tutti i suoi trionfi e mi ha regalato l’emozione di farmi entrare sul prato del San Paolo. Io sono innamorato del Napoli, solo due volte all’anno non faccio il tifo per Roberto. Da allenatore al San Paolo ha sempre perso, però gli piace molto la città. Addirittura spesso ci mandiamo messaggi in dialetto".
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