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Pioli ha sicuramente grandi meriti per questo momento positivo dell'Inter e sta lavorando anche sulla testa dei giocatori cercando di convincerli a fare un bagno di umiltà, ad accettare le proprie imperfezioni. A tenere insomma duro nelle fasi in cui l’inerzia ce l’hanno gli altri, per poi colpire al momento giusto. La qualità offensiva dei nerazzurri non è mai stata in discussione. Il problema era (è) nella fase di non possesso, nelle transizioni difensive, nelle marcature preventive. Aspetti chiave, soprattutto se come chiede Pioli bisogna pressare alto per attaccare subito la porta. Anche perché l’altro problema non ancora estirpato rispetto ai tempi di De Boer sono i sanguinosi passaggi sbagliati in uscita dalla propria area.
Pioli sta lavorando su questo e su molto altro. E con gli sforzi di Suning una sessione di mercato invernale che pareva destinata a portargli via almeno un big causa fairplay finanziario, gli regalerà invece un Gagliardini in più e una rosa che ora di fine mese sarà meglio allenabile anche nella quotidianità, essendo l’obiettivo quello di scendere a 23-24 elementi, senza i petali scontenti (Jovetic e Melo) o fuori dal progetto. L’arrivo dell’atalantino – dopo il contatto di ieri tra Zhang jr. e Percassi, l’ufficialità dovrebbe arrivare oggi, con visite mediche domani – permetterà di dare più solidità alla mediana e di puntellare all’occorrenza la difesa con Medel, leader carismatico che nei primi 30’ del derby, prima di infortunarsi al ginocchio, aveva dato l’idea di intendersi bene con Miranda. Il tutto malgrado la risalita di Murillo.
(Gazzetta dello Sport)
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