Roberto Mancini, ora tecnico dello Zenit, potrebbe essere il sostituto di Gattuso sulla panchina rossonera. L'ex nerazzurro vanta di certo un buon appeal con l'ambiente e tra le cose che giocano a suo favore anche un rapporto consolidato con Fassone e Mirabelli ai tempi dell’Inter. Secondo La Gazzetta dello Sport il passato nerazzurro può invece non essere visto come un punto a favore ma nemmeno contro: Roberto ha vinto dall’altra parte della città, ma nessuno si scandalizzerebbe in caso di trasloco rossonero. Che, almeno per le norme, sarebbe possibile anche a stagione in corso. Quello che invece costituisce uno – o più – ostacoli è altrove. Mancini ha uno stipendio ricchissimo, di circa otto milioni all’anno. Per la Gazprom, padrona dello Zenit, non è un problema: il Milan dovrebbe invece porsi la questione. Un altro può arrivare dalla concorrenza soprattutto se a chiamare – con un progetto solido – fosse la Nazionale.
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Il tecnico è scontento allo Zenit e accetterebbe una proposta ambiziosa. Ostacolo ingaggio e una possibile chiamata azzurra
In RussiaMancini è sbarcato a inizio stagione con propositi di conquista: in campionato il dominio c’è stato ma fino a un certo punto tanto che lo Zenit è arretrato fino ad assestarsi a otto punti dalla capolista Lokomotiv Mosca. A dodici giornate dalla fine ribaltare il fronte sembra difficile. Meglio in Europa Leaguedove agli ottavi la squadra troverà il Celtic. La Prem’er Ligariprenderà a marzo e allenamenti a parte, il tecnico avrà tempo per valutare: oggi Mancio non è certo descritto felice dell’esperienza nonostante un raggio d’azione ampio, dal campo al mercato. La panchina rossonera potrebbe alleggerirsi dello stipendio di Montella: l’ex allenatore ha già richieste importanti ed è stato sondato (come Mazzarri) dal Siviglia, quinto in Liga.
(Fonte: Alessandra Gozzini, La Gazzetta dello Sport 27/12/17)
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