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GdS – Ora Guarin dimostri di essere un campione con l’aiuto di Mazzarri

La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, oltre ad intervistare Fredy Guarin, dice anche la sua sul giocatore colombiano in un commento a parte: “Fredy Guarin dovrebbe fare il suo debutto stagionale domenica contro il Sassuolo. Il colombiano...

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, oltre ad intervistare Fredy Guarin, dice anche la sua sul giocatore colombiano in un commento a parte: "Fredy Guarin dovrebbe fare il suo debutto stagionale domenica contro il Sassuolo. Il colombiano era stato acquistato nel gennaio del 2012 dal Porto. In queste due stagioni e mezzo da interista, ha totalizzato 64 presenze con 8 reti in campionato, 12 presenze con 4 gol in Europa League, 6 presenze con 3 reti in Tim cup. Non è un ruolino disprezzabile per un centrocampista, se si guardano i numeri il contributo alla causa c’è stato e qualche colpo di classe piazzato qua e là ha detto ai tifosi che la stoffa del campione c’è.Il discorso cambia se si guarda al rendimento, ovvero alla continuità di questo suo contributo. Qui non ci siamo, bisogna parlare di discontinuità: troppo sporadici quei suoi colpi per farne un indiscusso trascinatore, un leader... Il vero campione ti sbaglia una partita su dieci, si assenta dieci minuti su novanta. Ma adesso il tempo delle promesse e delle incompiute è finito. A 28 anni appena compiuti, Guarin si trova nella condizione psicofisica ideale per dimostrare chi è: un vero o un mezzo fuoriclasse? Mazzarri si accinge a calarlo nella mischia sperando di ricavare quello sconquasso che il Boateng milanista, cui questo sudamericano può legittimamente essere accostato, riusciva a portare nella stagione dello scudetto di Allegri. Una variabile impazzita, l’incursore selvaggio che ti fa saltare il fortino, il talento da sprigionare nei momenti di stanca del match.La Juventus aveva comprato questo tipo di giocatore, un risolutore, pagandolo non pochissimo. L’Inter alla fine se lo è tenuto pensando proprio alle qualità viste a intermittenza in un percorso che è stato di ricostruzione per tutta la squadra.Ma come per Boateng il Milan di Allegri aveva dovuto trovare equilibri delicati fra centrocampo e trequarti, spazi dove Kevin andava a fare il distruttore, così oggi tocca a Mazzarri imbroccare la collocazione giusta. E non sarà facile. Dietro una punta? Pare che il tentativo parta da qui, da questo compito già assegnato a Hernanes e Kovacic con esiti invero non esaltanti. Sembra la sola soluzione che il tecnico nerazzurro immagina per rendere possibile la coesistenza fra i suoi tre giocatori di maggior pregio. Un assetto che però toglie spazio a due delle tre punte... Il rompicapo, insomma, è lungi dall’essere risolto. Ma Guarin deve rivelare in fretta il suo vero volto. Per l’Inter e anche per sé: a gennaio c’è un altro mercato. Se è rimasto controvoglia dopo il pastrocchio con Vucinic, è anche interesse suo rilanciarsi. In estate lo hanno chiesto solo in prestito.